Bonus 550 euro, indennità una tantum per gli stagionali entro dicembre. Contributo trasporti rinnovato

Bonus 550 euro, indennità una tantum per gli stagionali entro dicembre. Contributo trasporti rinnovato
Un’indennità “una tantum”, pagata soltanto una volta, di 550 euro e che sarà incassata da oltre 50 mila lavoratori (54.450 per l’esattezza),...

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Un’indennità “una tantum”, pagata soltanto una volta, di 550 euro e che sarà incassata da oltre 50 mila lavoratori (54.450 per l’esattezza), dai lavoratori che hanno contratti part time “ciclici”.

Di chi si tratta? Il part time ciclico verticale è un tipo di contratto di lavoro che prevede, sebbene si tratti di un contratto a tempo indeterminato, lo svolgimento dell’attività lavorativa solo in alcuni periodi dell’anno.

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Solo in estate per esempio, come può essere il caso dei bagnini o degli addetti ai parchi divertimento. Oppure solo per alcuni mesi, come il personale delle mense scolastiche che non presta la propria opera durante il periodo estivo. Il rifinanziamento del “bonus” per gli stagionali è stato inserito all’interno del decreto anticipi che accompagna la manovra del governo. 

 

Bonus 550 euro, a chi spetta


La una tantum spetterà ai lavoratori dipendenti di aziende private titolari di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico nell’anno 2022, che preveda periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa, e complessivamente non inferiori a sette settimane e non superiori a venti settimane, dovuti a sospensione ciclica della prestazione lavorativa e che, alla data della domanda, non siano titolari di altro rapporto di lavoro dipendente ovvero percettori dellaNaspi o di un trattamento pensionistico. Toccherà all’Inps versare il contributo e, dunque, sarà necessario attendere le istruzioni dell’Istituto nazionale di previdenza sociale per conoscere i termini della domanda. Lo scorso anno, la dead line per la richiesta era stata fissata alla fine di novembre. 

 

Bonus trasporti

C’è anche un altro bonus rifinanziato con il decreto anticipi del governo. Si tratta del contributo da 60 euro per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale e a quello ferroviario. Gli ultimi fondi per il bonus trasporti erano andati esauriti nel “click day” del primo ottobre. Il decreto ha messo sul tavolo altri 35 milioni per finanziare il contributo da 60 euro che può essere richiesto dalle persone con un Isee massimo di 20 mila euro. Dunque a partire dal primo novembre, quando il portale dovrebbe “riaprire” alle domande, dovrebbe essere possibile per i cittadini e le cittadine richiedere il voucher.

La domanda si effettua tramite l’apposita piattaforma del ministero delle infrastrutture dopo aver effettuato l’accesso all’area personale tramite le proprie credenziali Spid o con la carta di identità elettronica. Se il decreto “anticipi” è già stato trasmesso in Parlamento, per il testo definitivo della manovra sarà necessario invece attendere ancora qualche altro giorno. 

 

I nodi

Alcuni nodi restano ancora da sciogliere. Quello principale continua a riguardare il complesso pacchetto sulle pensioni che dovrà consentire al governo risparmi per 1,2 miliardi. Per ora le certezze sono poche. Quota 103 sarà sostituita da Quota 104. Significa che per accedere alla pensione anticipata sarà necessario aver compiuto 63 anni di età ed aver versato contributi per 41 anni. Ma non è ancora stato definito nel dettaglio come dovrà funzionare il meccanismo di “premi” e “penalizzazioni”. I primi destinati a chi, pur avendo maturato i requisiti per l’uscita anticipata, rimangono al lavoro. Il secondo per scoraggiare l’utilizzo dello scivolo. Il premio dovrebbe comunque essere simile al “bonus Maroni”. 


Il dipendente che rimane al lavoro si vedrebbe riconosciuto in busta paga i contributi previdenziali. Se si trattasse solo di quelli a carico del lavoratore, l’aumento della retribuzione sarebbe di poco superiore al 9 per cento. Se invece ricevesse anche quelli che paga il datore di lavoro si arriverebbe a oltre il 30 per cento. Per quanto riguarda invece le “penalizzazioni”, dovrebbero essere confermate quelle di Quota 103. E cioè fino al compimento dei 67 anni chi va in pensione anticipata non potrebbe ricevere un assegno di importo superiore a 5 volte il trattamento minimo Inps. Considerando che questo nel 2023 è pari a 567,94 euro, il tetto mensile da non superare è pari a 2.839,70 euro.

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Il Gazzettino