Bollette, ecco il piano contro l'aumento. Cingolani: «Prezzi giù anche per il futuro»

Non solo un intervento provvisorio, per ridurre dal prossimo primo ottobre l’impatto degli aumenti del gas sulle bollette energetiche. Nel provvedimento in arrivo nel...

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Non solo un intervento provvisorio, per ridurre dal prossimo primo ottobre l’impatto degli aumenti del gas sulle bollette energetiche. Nel provvedimento in arrivo nel Consiglio dei ministri di questa settimana dovrebbero essere contenute anche «soluzioni più giuste per mitigare il problema in maniera stabile e strutturale». L’indicazione è del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme per il possibile aumento fino al 40 per cento del costo dell’elettricità. Che le misure siano in dirittura d’arrivo lo ha confermato Giancarlo Giorgetti, responsabile dello Sviluppo economico, che ha parlato di «provvedimento d’urgenza per ridurre l’impatto degli aumenti su consumatori, famiglie e imprese» aggiungendo però che c’è anche il tema di «quale energia produrre, quanta produrne e come consumarla».

 

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Bollette, i due fronti

L’esecutivo è effettivamente impegnato su due fronti: da una parte si tratta di evitare che tra pochi giorni scattino per i consumatori, famiglie e imprese, incrementi tariffari che al momento oscillano tra il 35 per cento per l’elettricità e il 45 per il gas. Dall’altra serve un intervento di tipo più strutturale: perché le tensioni sui prezzi potrebbero durare ancora alcuni mesi, ed inoltre il tema di una riforma della bolletta si pone da tempo, indipendentemente dagli andamenti dei mercati. Tant’è vero che l’esclusione degli oneri impropri che contribuiscono a rigonfiare le tariffe è uno degli obiettivi della riforma della concorrenza: altro impegno che il governo si è impegnato a portare a termine con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

 

Dunque il decreto a cui l’esecutivo sta lavorando conterrà sicuramente le risorse per tamponare gli aumenti immediati, in modo da permettere all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) di intervenire sugli oneri di sistema delle prossime bollette; contemporaneamente sarà rafforzato il bonus sociale destinato alle famiglie più povere. Ma lo stesso testo potrebbe impostare anche il percorso della riforma più definitiva. Al momento l’obiettivo è ridurre i rincari attesi in una misura che varia da un terzo a metà del totale. Siccome l’impatto totale atteso è di circa 9 miliardi, il valore del decreto potrebbe anche avvicinarsi ai 5. Le risorse proverranno per circa 700-800 milioni dai proventi ancora disponibili delle aste Ets, quelle con cui gli operatori acquistano il diritto ad emettere C02 e quindi a inquinare: si tratta quindi di una sorta di risarcimento/disincentivo per le emissioni, che ora viene dirottato a famiglie e imprese sotto forma di riduzione della bolletta. Ma una quota più rilevante (fino a 3,5 miliardi) sarà reperita nelle risorse a suo tempo accumulate per i ristori alle imprese colpite dalla crisi pandemica, che sono state utilizzate significativamente meno del previsto. Pur sperando ancora in uno sgonfiamento della bolla sul gas l’esecutivo deve tener conto anche di uno scenario di ulteriori aumenti: dal quale derivano rischi di maggiore inflazione generalizzata che nei prossimi mesi potrebbe anche minacciare l’attuale buon ritmo della ripresa.

 

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Il report

Che l’emergenza energetica rischi di prolungarsi lo ha prospettato ieri anche l’agenzia di rating S&P secondo la quale «i prezzi dell’energia continueranno ad aumentare nel 2022-2023» in Europa «a causa di una contrazione dell’offerta». «Gli obiettivi ambientali più ambiziosi dell’Europa - si legge ancora nel report dell’agenzia - accelereranno la chiusura di capacità di generazione termica e nucleare, che non potrà essere interamente compensata dalle fonti rinnovabili per i prossimi tre anni, portando a una maggiore volatilità dei prezzi legata al clima nel medio termine».

 

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Il Gazzettino