Bitcoin, la procura di Roma sequestra un sito di scambi on line

Il rendering della moneta virtuale
Il Gip di Roma, su richiesta della Procura capitolina, ha sequestrato uno dei portali web più attivi a livello globale nello scambio di criptovalute, tra cui anche i...

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Il Gip di Roma, su richiesta della Procura capitolina, ha sequestrato uno dei portali web più attivi a livello globale nello scambio di criptovalute, tra cui anche i bitcoin. Nel provvedimento, eseguito dal Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, si fa riferimento al fatto che ai risparmiatori, attraverso il sito, venivano garantiti rendimenti mensili tra il 17 e il 29 % e che tali guadagni sarebbero frutto delle operazioni di trading sugli scambi con la criptovaluta. L'indagine sarebbe partita da una denuncia della Consob.


La sentenza è anche un precedente importante per l'Europa. «​È un fatto importante perché l'autorità giudiziaria ha stabilito che offrire criptovalute è una vendita illecita di prodotti finanziari»​, dichiara Fulvio Sarzana, avvocato tra i massimi esperti di diritto dell'informatica e delle telecomunicazioni. «​La sentenza quindi impatta direttamente sui siti che consentono gli scambi con criptovaluta»​. «​Lo stesso provvedimento del Giudice dà conto del fatto che ai risparmiatori sarebbero stati garantiti rendimenti mensili tra il 17 ed il 29 per cento e che tali guadagni sarebbero frutto delle operazioni di trading sugli scambi con criptovaluta»​, dice Sarzana.

Il sito incriminato è Crypt.trade  per il reato che fa capo all'art 166 del cecreto 58 del 1998 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della legge 6 febbraio 1996). 
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Il Gazzettino