Bce, Draghi: i tassi rimarranno bassi a lungo. Pil Eurolandia rivisto al rialzo

Bce, Draghi: i tassi rimarranno bassi a lungo. Pil Eurolandia rivisto al rialzo
La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi d'interesse: il tasso principale rimane fermo al minimo storico dello 0,00%, quello sui depositi bancari...

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La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi d'interesse: il tasso principale rimane fermo al minimo storico dello 0,00%, quello sui depositi bancari resta negativo a -0,40% e quello di rifinanziamento marginale a 0,25%. Lo comunica la Bce al termine della riunione del direttivo che oggi si è tenuta a Vienna.


I tassi rimarranno a questo livello o più bassi «per un esteso periodo di tempo». È stata poi l'indicazione che arriva dal presidente della Bce, Mario Draghi. Il numero uno della Bce ha poi sottolineato che il programma di quantitative easing (Qe), il riacquisti di titoli da parte della Bce per sostenere l'economia, durerà almeno fino a marzo 2017. Draghi ha precisato che il Qe durerà fino a quando non ci sarà una correzione significativa dell'inflazione e che gli stimoli hanno riequilibrato i rischi e l'economia sta gradualmente avanzando.

La ripresa dell'Eurozona «procede a ritmo moderato e potrebbe essere più lenta nel secondo trimestre dell'anno rispetto al trimestre precedente», ha detto ancora il presidente della Bce, spiegando che la crescita è sostenuta dalla domanda interna e che sull'Eurozona pesano sia la lentezza nel processo delle riforme strutturali, sia le prospettive incerte dei mercati emergenti.

L'istituto centrale ha poi alzato le stime di crescita per l'Eurozona nel 2016 a 1,6% (da 1,4%). Per il 2017 confermata la crescita a 1,7% mentre è stata limata a 1,7% da 1,8% precedente la previsione sul Pil per il 2018. La Bce ha elevato anche le stime d'inflazione per l'Eurozona a 0,2% per il 2016 (da 0,1%). Confermate a 1,3% la stima per il 2017 e a 1,6% quella per il 2018. 

Il consiglio direttivo della Bce «seguirà con molta attenzione l'andamento delle prospettive per la stabilità dei prezzi e, se sarà necessario per raggiungere il suo obiettivo, si muoverà con tutti gli strumenti a sua disposizione entro il mandato», ha quindi ribadito il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio che si è tenuta oggi al Palazzo Hofburg di Vienna. Ora, tuttavia, ha sottolineato più volte Draghi «dobbiamo concentrarci sull'attuazione e sugli effetti delle misure gia» prese in particolare sul sostanzioso pacchetto di interventi deciso a inizio marzo e sulle due misure che devono ancora partire, il programma di acquisti di bond societari, dall'8 giugno, e la prima operazione delle nuove Tltro, le operazioni di rifinanziamnto a lungo termine, il 22 giugno.


Nelle sue dichiarazioni introduttive, Draghi ha detto che «uno stimolo aggiuntivo» alla ripresa «oltre a quanto già avvenuto, è previsto dalle misure di politica monetaria che devono ancora essere attuate» e che contribuiranno a «riequilibrare ulteriormente i rischi su crescita e inflazione». «I nostri obiettivi - ha spiegato Draghi - sono sul medio termine» ma già ora «stiamo vedendo come il ritorno dell'infanzia e verso livelli vicini al 2% stia durando molto. Noi vogliamo arrivarci senza alcun indebito ritardo e siamo pronti a intervenire per garantirlo. Ci muoveremmo se vedessimo un irrigidimento non voluto delle condizioni finanziarie nell'Eurozona e se questo, a sua volta, influenzasse negativamente l'outlook dei prezzi nel medio termine». 





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Il Gazzettino