Le prospettive dell'economia italiana «sono oggi meno favorevoli di un anno fa. Sono gravate dal rischio al ribasso che hanno in parte origine estera, ma che continuano...
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Autonomia, lo Spacca-Italia che svuota Roma: 21 miliardi alle Regioni del Nord e trasloco per gli statali
La politica monetaria decisa dalla Bce da sola non basta: per «poter fruire appieno dei benefici derivanti dalle condizioni espansive» è necessario «il contributo delle riforme volte a ridurre le debolezze strutturali della nostra economia, debolezze che accentuano le difficoltà congiunturali». «Occorrono progressi decisi - spiega Visco - nella creazione di un ambiente più favorevole all'innovazione e all'attività d'impresa, va incentivata la partecipazione al mercato del lavoro, innalzata la qualità del capitale umano, aumentata l'efficienza dei servizi pubblici. Dal 1999 il tasso di crescita annuo dell'economia italiana è risultato in media inferiore di un punto a quello dell'area dell'euro. In assenza di risultati consistenti sul piano strutturale, quelli che a livello internazionale sono rallentamenti di natura congiunturale tendono da noi a trasformarsi in un ristagno o in un calo dell'attività produttiva», conclude Visco.
«Un'uscita senza accordo del Regno Unito dall'Unione europea può avere conseguenze pesanti, anche se gli effetti diretti legati all'interscambio commerciale, gravi per il Regno Unito, potrebbero essere contenuti per l'Italia e per il complesso dei paesi dell'Unione», continua Visco. «Eventuali malfunzionamenti dei mercati finanziari potrebbero avere ricadute di rilievo per tutti i paesi coinvolti.
Il Gazzettino