Banche, oggi sciopero: sportelli chiusi, 30mila in piazza

Banche, oggi sciopero: sportelli chiusi, 30mila in piazza
Bancari con le braccia incrociate per uno sciopero nazionale che oggi ha provocato la chiusura di molti sportelli in tutta Italia. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Bancari con le braccia incrociate per uno sciopero nazionale che oggi ha provocato la chiusura di molti sportelli in tutta Italia.




La protesta, proclamata dai maggiori sindacati dei bancari, Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Fabi, Uilca, Dircredito, Ugl Credito, Sinfub e Unisin, è stato indetta per protestare contro l'Abi (L'Associazione bancaria italiana) sul mancato rinnovo (e la disdetta) del contratto collettivo dal prossimo mese di aprile.



Secondo le prime stime gli scioperanti che hanno aderito alle manifestazioni per il rinnovo del contratto dei bancari sarebbero circa 30 mila. È quanto riferiscono alcuni organizzatori dei sindacati ricordando che solo su Milano in piazza sono scese oltre 7 mila persone. Le altre città che aderiscono alla protesta sono Roma, Palermo e Ravenna, quest'ultima città di provenienza dell'attuale presidente dell'Abi, Antonio Patuelli.



Secondo il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, si tratta di un “grande successo” che “dimostra, ancora una volta, che il disegno dell'Abi di destrutturare il contratto è fallito”. “La percentuale di adesione che sfiora il 90%, superiore allo scorso sciopero del 31 ottobre 2013, e il numero elevato di filiali chiuse - aggiunge Masi - dimostrano che Abi deve tornare al tavolo delle trattative togliendo le pregiudiziali su eliminazione scatti, ricalcolo Tfr, area contrattuale, inquadramenti e aumenti salariali legati all'inflazione”.



«La data del 31 marzo indica una scadenza chiara e netta, oltre la quale è prevista inevitabilmente la disapplicazione del contratto, non giustificandosi più un confronto eccessivamente prolungato ad ogni costo», afferma l'Abi nel giorno dello sciopero, sottolineando «nuovamente la volontà di arrivare ad un rinnovo» del contratto «che possa conciliare le esigenze di recupero di redditività e produttività con le esigenze occupazionali e di tutela dei salari dall'inflazione».



Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino