Fca-Renault, Senard a Nissan: «La fusione progetto magnifico anche per voi»

Jean Dominique Senard, presidente di Renault
Il progetto di fusione fra FCA e Renault, ufficialmente fermo, è di fatto all'esame del terzo gruppo coinvolto nel progetto: la giapponese Nissan, della quale i...

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Il progetto di fusione fra FCA e Renault, ufficialmente fermo, è di fatto all'esame del terzo gruppo coinvolto nel progetto: la giapponese Nissan, della quale i francesi possiedono il 43,4% delle quote ma senza poteri effettivi di governance. La conferma è arrivata ieri dall'assemblea del gigante guiapponese, svoltasi a Yokohama alla presenza di 2.880 azionisti grandi e piccoli.


L'intervento più interessante dell'assemblea è stato quello del presidente della Renault (e vicepresidente di Nissan), Jean Dominique Senard, che per l'ennesima volta - dal minuto 1.41 all' 1.48 - si è speso con passione a favore della fusione fra FCA e Renault. " Il progetto che oggi non esiste - ha specificato Senard - avrebbe portano vantaggi consistenti a Nissan specialmente sul mercato Nord Americano". Senard ha detto di aver lavorato alla fusione anche nell'interesse di Nissan. "La riprova - ha detto - della bontà del progetto sta nel fatto che ora gli unici che brindano sono i nostri concorrenti".

L'intervento in assemblea del presidente della Renault (e vicepresidente di Nissan), Jean Dominique Senard (dal minuto 1.41.00 a 1.48.00)



Senard ha replicato con fermezza ai piccoli azionisti giapponesi che hanno accusato la Renault di voler approfittare  di Nissan. "Non è mia intenzione essere aggressivo e chiedo scusa se in passato possono essere nati problemi - ha detto Senard - Avrei potuto pretendere la posizione di amministratore delegato ma ho chiesto le stesse posizioni che i dirigenti Nissan hanno in Renault".

L'assemblea di Nissan, con i voti Renault, ha confermato Hiroto Saikawa come amministratore legato e ha varato un consiglio di amministrazione di 11 membri di cui 7 indipendenti. Saikawa non è dunque in posizione di forza. E' stato per molti anni il vice di Ghosn, l'amministratore delegato di Renault fatto arrestare dai giapponesi sei mesi fa per presunte malversazioni, e lui stesso si è dimezzato lo stipendio. Nissan poi, che pure vende 5,6 milioni di vetture (contro i 3,8 di Renault e i 4,5 di FCA)  per la prima volta in dieci anni registra una forte caduta dei profitti. 
In questo contesto, le sinergie miliardarie derivanti dalla possibile collaborazione con FCA potrebbero fare da leva per risalire la china.

I giapponesi vorrebbero però che Renault diluisse la sua partecipazione in Nissan e che lo stato francese riducesse la sua quota del 15% in Renault. Un progetto al quale sta lavorando sottotraccia la stessa Renault tanto che un gruppo di banche transalpine ha fatto sapere di essere pronta a sostituirsi allo Stato.

Del dossier parleranno sicuramente oggi, prima del G-20 in programma in Giappone, il primo ministro nipponico Shinzo Abe e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino