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Parte l’assegno unico universale per i figli. Da ieri è possibile presentare la domanda per avere il beneficio previsto da quest’anno per dipendenti, lavoratori autonomi, pensionati e disoccupati e destinato a sostituire praticamente tutte le altre misure di sostegno alla natalità (salvo il bonus per l’asilo nido che continuerà invece ad essere erogato senza limitazioni).
Una piccola rivoluzione dunque per il sistema italiano, con un obiettivo abbastanza ambizioso: riordinare e razionalizzare tutti gli aiuti esistenti finora aggiunti e accumulati nel corso degli anni. Sostegni che in certi casi, come quello delle detrazioni, non raggiungevano le famiglie con redditi molto bassi. Ieri, primo giorno in cui si poteva fare la richiesta, nonostante la giornata festiva, alle 18 erano arrivate richieste di assegni per 30mila figli. E in serata il ritmo era in accelerazione. L’Inps, che ha varato una task force per gestire la partenza della nuova misura, ha sottolineato comunque che tutto è filato liscio.
«Un impegno che abbiamo preso e mantenuto: un sostegno strutturale e stabile per tutte le famiglie con figli, oltre 7 milioni, del nostro Paese», ha sottolineato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. Non si tratta solo di una «riorganizzazione di misure», ha aggiunto, è previsto «un aumento di risorse da 6 miliardi».
Tutti i cittadini italiani o europei o con permesso di soggiorno, residenti in Italia da almeno due anni, potranno presentare richiesta all’Inps per ottenere l’assegno. I soldi cominceranno a essere versati a partire dal marzo prossimo.
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Spid
La richiesta può essere presentata da uno dei due genitori, a prescindere dalla convivenza con il figlio, direttamente sul sito dell’Inps. Non c’è bisogno di alcun documento o certificazione. Per accedere è necessario Spid, la chiave di accesso alla pubblica amministrazione, la Carta di identità elettronica (Cie) o la Carta dei servizi (Cns). La domanda si può presentare anche chiamando il contact center dell’istituto (al numero 803164 gratuito da fisso e allo 06164164 a pagamento da cellulare) o andando in un patronato.
Per le domande presentate fino a febbraio, l’assegno sarà pagato da marzo (fra il 15 e il 21 di ogni mese). Anche le richieste che arriveranno fino al 30 giugno prossimo daranno diritto a ricevere gli arretrati a partire da marzo. Chi invece chiederà l’assegno dal primo luglio in poi riceverà i soldi solo dal mese successivo.
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Il Gazzettino