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Come aumentare l'importo dell'assegno unico? Da lunedì primo aprile è possibile aggiornare l'Isee corrente. L'effetto? Si avrà diritto a un maggior numero di bonus e agevolazioni. Perché molte delle prestazioni erogate dall'Inps sono legate alla situazione economica della famiglia che le percepiscono.
Isee corrente, cos'è
L’Isee è l’attestazione che certifica la situazione economica del nucleo familiare prendendo in considerazione redditi e patrimoni riferiti a due anni prima.
A chi spetta l'Assegno unico
Alle famiglie che al momento della domanda siano in possesso di Isee valido, l’Assegno è corrisposto in base alla corrispondente fascia Isee. L’importo commisurato al valore dell’Isee è corrisposto con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di Isee, ma per i quali l’Isee sia successivamente attestato entro il 30 giugno. L’Assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, può essere richiesto anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 45.574,96 euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa. Per la presentazione della Dsu per ottenere Isee, è possibile: rivolgersi agli intermediari abilitati l’assistenza fiscale (CAF); accedere al Portale unico Isee sul sito Inps, utilizzando le credenziali d’accesso, e richiedere l’Isee precompilato o non precompilato.
Gli importi
L’importo dell’Assegno viene determinato in base all’Isee eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi. In particolare, è prevista: una quota variabile progressiva (da un massimo di 199,4 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 17.090,61 euro a un minimo di 57 euro per ciascun figlio minore in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro). Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di: nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo); madri di età inferiore a 21 anni; nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro; figli affetti da disabilità; figli di età inferiore a un anno; figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e Isee fino a 45.574,96 euro; una quota a titolo di maggiorazione per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’Assegno risultasse inferiore alla somma dei valori teorici dell’Assegno per il Nucleo Familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), percepite nel regime precedente la riforma.
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