Quattro cavalieri bianchi per Alitalia. Disposti a rilevare in blocco o quasi la compagnia. E a farlo senza stravolgere l'assetto attuale. Sono EasyJet, Lufthansa, Ryanair ed...
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Se sarà davvero così, come auspicato dal governo, molto preoccupato per l'esito dell'operazione di vendita, si andrà avanti. Altrimenti i tempi si allungheranno ben oltre il 2017.
I VINCOLI
Le quattro compagnie pronte a scendere in campo con le proposte più ragionevoli sotto il profilo industriale, ovvero in linea con i desiderata di Palazzo Chigi, avrebbero scritto nero su bianco, pur con qualche distinguo, di essere interessate sia al lungo che al corto e medio raggio di Alitalia. Quasi tutte sarebbero poi favorevoli a tenersi la manutenzione e il settore dell'addestramento. Niente da fare invece per l'handiling che verrà con ogni probabilità esternalizzato. Le attività di imbarco dei bagagli e i check- in a terra non interessano e uscirebbero dal perimetro aziendale. Del resto tutte i big del settore danno all'esterno queste funzioni. Entro 24 ore l'adivisor fornirà ai tre commissari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, la fotografia completa, con i pro e i contro delle varie soluzioni proposte. Di certo nessuno tra i quattro cavalieri bianchi, nè tra gli altri gruppi, ha dato indicazioni sul prezzo. Trapela solo che l'americana Delta si è fatta avanti solo perché interessata a singoli asset, così come i cinesi e, come era evidente, i Fondi d'investimento internazionali.
La partita, se non ci saranno colpi di scena e nuove aggregazioni, parrebbe quindi limitata ai quattro in corsa. Con Ryanair ed EasyJet che hanno già lasciato intendere di poter alimentare con i propri voli il lungo raggio di Alitalia, marcandosi a vicenda nel mercato italiano e su quello europeo. Linea diversa per Etihad che riproporrà con qualche modifica lo schema della vecchia alleanza, ma su basi meno costose e con obiettivi più concreti. I tedeschi di Lufthansa puntano a guardarsi anche loro dalla concorrenza, consapevoli che l'ex vettore nazionale, adeguatamente ripulito dagli extra costi del personale, è un brand che può crescere e dare soddisfazioni. Certo per tutti i pretendenti - i commissari non si fanno illusioni - sarà prioritario ridurre gli organici per calibrarli sulle nuove esigenze.
Proprio da qui, oltre che sui contenuti specifici, partirà l'esame del team guidato da Gubitosi che farà una scrematura rispetto alle 13 offerte ricevute, privilegiando, come detto, chi si è fatti avanti per rilevare in blocco o quasi la parte sana. Ai margini resteranno le proposte che prevedono lo «spezzatino».
L'obiettivo è di vendere la compagnia tutta intera, evitando macelleria sociale, come indicato dal ministro Graziano Delrio, che ha avanzato anche la possibilità di destinare altro denaro pubblico ad Alitalia per allungare il commissariamento nel caso in cui non si riuscisse a quadrare il cerchio. Altri soldi dunque, oltre ai 600 milioni stanziati del prestito ponte, che potrebbero portare il commissariamento fino a dopo le elezioni, lasciando il dossier nelle mani del nuovo governo.
I TEMPI
Entro fine mese Gubitosi dovrà poi preparare, proprio in base alle offerte ricevute, il programma dell'amministrazione straordinaria e i contenuti del bando di gara con i termini, le finalità e la modalità di svolgimento delle fasi successive. Quindi il progetto dovrà essere approvato dal ministero dello Sviluppo economico guidato da Carlo Calenda. La partita finale entrerà nel vivo ad ottobre, con il confronto e la negoziazione tra i 4 cavalieri bianchi e i commissari. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino