Alitalia, pronta la lettera di Etihad: l'accordo è in dirittura d'arrivo

Alitalia, pronta la lettera di Etihad: l'accordo è in dirittura d'arrivo
Siamo al d-day per Alitalia. Salvo sorprese dell’ultima ora, il verdetto di Etihad dovrebbe arrivare sul tavolo di Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio questa mattina o...

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Siamo al d-day per Alitalia. Salvo sorprese dell’ultima ora, il verdetto di Etihad dovrebbe arrivare sul tavolo di Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio questa mattina o al massimo domani. Nel week end gli arabi hanno lavorato sodo, analizzando nei dettagli le risposte ricevute dagli italiani e formulando alcune richieste di chiarimento. Si tratterebbe, spiegano fonti vicine al dossier, di questioni marginali visto che nei fatti pressoché tutti i desiderata degli arabi sono stati accolti. Dettagli però che potrebbero allungare ancora i tempi della trattativa che, almeno a sentire Palazzo Chigi, è comunque ormai avviata a conclusione. Ne è convinto il sottosegratario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il quale in un’intervista a Maria Latella ha assicurato: «Entro giugno ci sarà il pre-accordo». Del resto, sarebbe assurdo perdere l’occasione e far precipitare di nuovo Alitalia sull’orlo del fallimento con il rischio di «perdere oltre 10 mila posti di lavoro». Una linea condivisa anche dai sindacati. Sia Raffaele Bonanni della Cisl che Luigi Angeletti della Uil auspicano tempi ancora più stretti e sono fiduciosi sulla chiusura finale.




NODO ESUBERI

L’ottimismo dei sindacati è legato al fatto che il governo con il rifinanziamento del Fondo Volo è pronto ad aprire il paracadute per gli esuberi. Etihad ne chiede circa 3 mila e dà per scontato che l’intervento governativo assorba tutti i costi della riduzione di personale, mentre Alitalia è invece a quota 2.600. La partita sembra quindi tutta interna al campo italiano che ha la possibilità di modulare le misure, rispettando contestualmente l’indicazione sui risparmi strutturali che viene dal nuovo partner.





Per acquistare fino al 49% di Alitalia, Abu Dhabi ha posto come condizione un taglio con i contenziosi fiscali e legali del passato che i soci italiani hanno accettato. Ci sarà un fondo rischi appositamente costituito nella old company, insieme ad un altro fondo che garantirà Etihad dalle eventuali perdite del 2014. Da parte loro gli arabi investiranno circa 550 milioni per trasformare - è scritto nel loro piano industriale - Alitalia in una compagnia a 5 stelle in cinque anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino