OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Per Stellantis il futuro di Alfa Romeo è già ben delineato, con programmi dei prossimi 5 anni già 'blindati' e finanziati, mantenendo una posizione centrale nel proprio piano decennale. Un processo che avverrà puntando però alla redditività e non alle quote. E anche al valore del marchio e del legame che ha con clienti ed appassionati in tutto il mondo. Lo ha detto Jean-Philippe Imparato, il manager francese, con un nonno nato a Gaeta, che Carlos Tavares ha chiamato da Peugeot a guidare Alfa Romeo. «Con Carlos non parliamo mai di targhe per Alfa, ma di qualità e di valorizzazione del posizionamento premium. Ed anche di aspetti che sono fondamentali in questo ambito, come il pricing power e il valore residuo dell'usato».
I bisonti della strada saranno elettrici, partita la corsa di case storiche e start up
«L'Alfa Romeo - ha ribadito Imparato - ha un grande valore internazionale, è conosciuta in tutto il mondo. È notissima in Europa, e in America grazie al lavoro di Marchionne, ma lo è anche in Cina. Per questo motivo non è in discussione la nostra presenza negli Stati Uniti. Per essere globali e premium bisogna esserci». Nel confermare che non verranno realizzati e proposti modelli specifici per i singoli mercati, Imparato ha però sottolineato l'impegno ad «alimentare il mondo con modelli che saranno Alfa 100%, sia nello stile che nelle prestazioni e nelle caratteristiche che resteranno quelle della nostra marca, anche con l'elettrificazione».
Ceccato sbarca anche a Verona e sgomma da leader nel Nordest
«L'importanza di questo modello - ha sottolineato - sta anche nel fatto che ha le prestazioni giuste per soddisfare la clientela professionale che vale il 50% in questo segmento. Ecco perché stiamo lavorando con impegno sul valore residuo e sul costo di gestione». I prossimi anni vedranno l'arrivo di altre novità Alfa Romeo, ma «nessuna nella fascia alta del mercato, di cui non vedo necessità» ha detto Imparato. L'obiettivo è quello di lanciare con regolarità (e a questo riguardo ha citato quanto fatto in Peugeot) «un numero di nuovi modelli sufficiente per garantire la sostenibilità del marchio. Su questo però non voglio fare proclami o svelare nomi. Avremo una nuova Alfa ogni anno, ma lo faremo senza svendere le nostre macchine e proteggendo il valore residuo. Puntiamo anche a valorizzare il brand Quadrifoglio e, nelle concessionarie, a non avere stock che vadano oltre i 45 giorni». Imparato ha anche sottolineato che le future piattaforme elettriche di Stellantis «promettono molto bene, con autonomie superiori a 700 km.
Ma Alfa interpreterà questo tema a modo suo, in linea con i propri valori». Parlando dei programmi industriali, il numero uno di Alfa Romeo ha detto che «a lungo termine le auto del Gruppo del segmento D ed E sulla nuova piattaforma Stella Large (STLA). Ma una cosa è certa: la piattaforma Giorgio (cioè quella su cui sono nate Giulia e Stelvio) esiste ed è localizzata a Cassino. Le future Alfa manterranno le prestazioni e le caratteristiche della marca anche con l'elettrificazione». E per non lasciare dubbi ha concluso: «L'anima di Alfa resta fortemente italiana, come il 90% delle persone che ci lavorano. I francesi qui sono solo due, e uno sono io».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino