Checco Zalone: «In Tolo Tolo c'è un po' di Conte, Salvini e Di Maio: insomma un mostro»

«Ho inserito nel film un personaggio che somiglia ai politici attuali: una carriera sorprendente come Di Maio, veste come Conte e parla come Salvini. Insomma ho creato un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Ho inserito nel film un personaggio che somiglia ai politici attuali: una carriera sorprendente come Di Maio, veste come Conte e parla come Salvini. Insomma ho creato un mostro». Così Checco Zalone alla presentazione di "Tolo tolo" di Checco Zalone, primo film da lui diretto e con una sceneggiatura condivisa con Paolo Virzì. Uscita monstre, 1200 copie distribuite da Medusa, per questo film che parla di Africa, emigrazione, Italia, politici improvvisati e fascismo («tutti lo abbiamo dentro come la candida», dice a un certo punto il protagonista Checco approdato in Africa dopo il fallimento dei suoi sogni in Italia).


E il trailer sull'emigrazione che ha fatto tanto discutere? Neppure una immagine in Tolo Tolo: «Il trailer non c'entra niente con il film - confessa Zalone in conferenza stampa - lo avevamo concepito come promozione, ma nessuno si aspettava che andasse a finire nelle prime pagine dei giornali». Un film che piacerà a Salvini? «Non c'è proprio Salvini nel film, comunque non volevo fare un film contro di lui. E poi se è contro di lui sarà Salvini stesso a dirlo». Gli fa eco il produttore Pietro Valsecchi: «Non avrei investito venti milioni di euro per fare un film contro Salvini». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino