Susanna Tamaro: «Da piccola mi sentivo in un corpo sbagliato e prendevo psicofarmaci. A 3 anni dissi a mio fratello di chiamarmi Carlo»

Susanna Tamaro: «Da piccola mi sentivo in un corpo sbagliato e prendevo psicofarmaci. A 3 anni dissi a mio fratello di chiamarmi Carlo»
Susanna Tamaro, 66 anni, friulana di nascita, romana d'adozione e umbra per scelta, è stata uno dei casi editoriali dal respiro più ampio. La scrittrice, nei...

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Susanna Tamaro, 66 anni, friulana di nascita, romana d'adozione e umbra per scelta, è stata uno dei casi editoriali dal respiro più ampio. La scrittrice, nei suoi romanzi infatti è riuscita a intrecciare la sua vita e le sue pagine indissolubilmente. Da quando è uscito il suo Và dove ti porta il cuore, la sua vita non è stata più la stessa: un successo inaspettato arrivato come un tornado che ha travolto la sua vita. Da bambina le venne diagnosticata una forma di autismo: la sindrome di Asperger. Susanna Tamaro ha più volte raccontato che quando era piccola preferiva giocare con i bambini perché con loro «era felice perché erano più semplici». E a suo fratello aveva chiesto di chiamarla Carlo. 

Le parole di Susanna Tamaro

Susanna Tamarro durante un'intervista a Gente si è raccontata a 360 gradi ed ha ripercorso tutte le fasi della sua vita. «Quando ero piccola e giocavo con i bambini ero felice, erano più semplici - ha sottolineato Susanna a Gente -. Le femmine mi escludevano, mi bullizzavano. Io piangevo tutta la notte, distruggevo le bambole, mi buttavo per terra, urlavo per ore. Ho preso psicofarmaci fin da quando ero piccolissima».

La scrittrice ha parlato anche della disforia, ovvero della  condizione di sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso, come «una sofferenza devastante». «Moltissime ragazze con la sindrome di Asperger hanno la disforia di genere - ha sottolineato Susanna Tamaro -. È proprio un sintomo tipico. Non capiamo l'emotività, abbiamo bisogno di messaggi chiari. Il cervello delle femmine autistiche è molto simile a quello maschile, così ti viene quasi naturale identificarti con loro. Però i medici anziché capire che queste ragazze sono autistiche le diagnosticano come disforiche oppure come borderline».

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Il Gazzettino