Anche la sicurezza si mette in Mostra al Lido

Anche la sicurezza si mette in Mostra al Lido
Come nel 2006, dopo gli attentati di Londra. Anzi, peggio, perché nel frattempo c’è stata Nizza e il timore che un altro folle si metta alla guida di un camion...

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Come nel 2006, dopo gli attentati di Londra. Anzi, peggio, perché nel frattempo c’è stata Nizza e il timore che un altro folle si metta alla guida di un camion e centri come birilli i ragazzini assiepati dietro le transenne per strappare un selfie o un autografo al divo di turno, ha indotto le autorità a trasformare il Lido in un’isola blindata. E non c’era bisogno di leggere la missiva inviata ieri agli accreditati dal direttore organizzativo della Biennale, Luigi Cuciniello, per capire che quest’anno le misure di sicurezza della Mostra del cinema sono aumentate e dunque bisognerà mettersi in coda per entrare nelle sale con un po’ di anticipo in più. Tanto di più.

 
“In considerazione dell’innalzamento delle misure di sicurezza previste - recita la lettera della Biennale - per evitare disagi, si consiglia di presentarsi con congruo anticipo ai varchi di accesso e a tutte le proiezioni”. Beh, lo si era già intuito vedendo le forze dell’ordine schierate con il giubbotto antiproiettile e i cani antiesplosivo, centinaia di poliziotti, carabinieri, uomini delle Fiamme gialle posizionati nei punti strategici, dal Palazzo del Casinò all’hotel Excelsior compreso tutto il lungomare occupato dalla cittadella del cinema. E fa impressione guardare i cubi di cemento davanti ai punti di accesso della cittadella del cinema, da una parte all’altra del lungomare e nelle stradine laterali. Sono i “cementi anti Nizza” e le barriere blu con il logo della Biennale non li rendono meno inquietanti. Tra l’altro il livello di allerta deve essere notevolmente alto se si è arrivati a vietare il posteggio delle biciclette nell’area della cittadella: “Qui non si può”, spiegava ieri mattina un addetto della sicurezza allargando le braccia all’obiezione che se si vieta la catena ai pali della luce non è che resti molto altro. Ma quest’anno va così.


E va anche senza cena di gala, perché il dolore per i morti ammazzati dal terremoto ha portato la Biennale ad annullare il ricevimento sulla spiaggia. Certo, le cene ci saranno comunque, all’Excelsior piuttosto che nei ristoranti dell’isola, ma saranno cene private, nulla di istituzionale. La cerimonia, però, ci sarà e, anche se senza lo smoking (se non c’è il gala il black tie non serve), il presidente della Biennale Paolo Baratta, con il direttore della Mostra Alberto Barbera, accoglierà i mille invitati in Sala Grande. La novità è che prima della proiezione della commedia musicale La La Land di Damien Chazelle con Emma Stone (e Ryan Gosling: è rimasto sul set di Blade Runner 2), ci sarà la consegna del leone d’oro alla carriera al maestro polacco Jerzy Skolimowski e a consegnarlo sarà Jeremy Irons. Attesi in Sala Grande, oltre a tutti i giurati capitanati da Sam Mendes, il ministro alla Cultura Dario Franceschini e la sua collega francese Audrey Azoulay, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il governatore del Veneto Luca Zaia. E poi Antonio Campodall'Orto direttore generale Rai, Paolo Del Brocco di Rai Cinema, Giampaolo Letta, Carlo Rossella di Mediaset, Roberto Cicutto di Cinecittà Luce, Thierry Fremaux direttore del Festival di Cannes. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino