Cosa resterà degli anni '80? Tutto. Almeno a giudicare l'effetto che big storici come Venditti, Raf e Tozzi hanno avuto nella terza serata del Festival di...
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Davvero emozionante il ricordo di Serena Rossi di un'altra grande artista del passato: Mia Martini.
"Almeno tu nell'universo" torna trent'anni dopo di nuovo sul palco dell'Ariston. «Se pensavo a lei prima di conoscerla - ha detto l'attrice, che dà il volto all'artista nella fiction Io sono Mia, in onda il 12 febbraio su Rai1 - pensavo a un'ingiustizia, a una violenza, a una discriminazione. E invece era una grandissima artista, una grande donna. Stasera vorrei chiederle veramente scusa per tutto quello che le hanno fatto. Questo film è un atto d'amore per lei, per te Mimì!»
E poi la serata è valsa solo per lo sketch di Ornella Vanoni, 84 anni suonati, con la sua ormai imitatrice ufficiale Virginia Raffaele. Autoironia, simpatia e vitalità. Ha fatto più ridere lei in 10 minuti che la Raffaele in 3 puntate. Anche se lo sappiamo Virginia è straordinaria ma non ha trovato lo spazio giusto. La Vanoni fa impazzire anche i social: «Momento migliore di questa edizione», «un festival di vecchi, poi è arrivata la Vanoni», «Ornella, illuminaci la strada», «una carezza meravigliosa, invidiabile», è l'applauso su Twitter.
«Mi hai rovinato la vita facendomi passare per una rimbambita, una rincoglionita, una maniaca sessuale...
Bisio-Raffaele? Non funzionano. Ormai è una certezza. Ci provano ma i loro stacchetti gelano il pubblico. L'omaggio a Sergio Endrigo con la sua Ci vuole un fiore è forzato. E Ii popolo di Twitter non apprezza l'ironia della gag: «Ma questi siparietti uno si aspetta che facciano ridere da un momento all'altro, ma sto momento non arriva mai».
distruttore artistico» del Festival, poi debutta all'Ariston come ospite con 'Andiamo a comandarè: dopo aver condotto Sanremo Giovani insieme a Pippo Baudo, Fabio Rovazzi 'profanà il palco ed assiste alle dimissioni ironiche del direttore d'orchestra che dice di avere toccato il punto più basso della sua carriera. «Troppo ignorante?», si chiede poi Rovazzi. Prova allora a recitare il testo delle altre sue hit, da 'Tutto molto interessantè a 'Volarè, facendone un mash-up, accompagnato da un violinista, prima di lanciarsi in una scatenata versione dell'ultimo tormentone 'Faccio quello che vogliò con la complicità vocale di Claudio Baglioni e l'incursione a sorpresa di Fausto Leali. Infine un momento serio e commovente: un saluto al padre, che non vede da un pò di anni. «Caro Papà... - dice - Non so come contattarti ma Sanremo ha uno share così alto che molto probabilmente arriva fino a lassù. Beh volevo dirti che, in parte, tutto questo è anche colpa tua. E volevo salutarti, visto che l'ultima volta non ho fatto in tempo», conclude.
Una ventata di modernità arriva con Rovazzi, ospite per richiamare il pubblico giovanile: Intona "Faccio quello che voglio" con Baglioni e Fausto Leali trasforma il palcoscenico in una disco sui suoi hit. Poteva inventare qualcosa di più inaspettato.
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Il Gazzettino