Ancora un'accusa di stupro per Roman Polanski. A denunciare il regista polacco questa volta è Renate Langer, attrice tedesca oggi 61enne. La donna ha detto alla polizia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A riportare la notizia è il New York Times, secondo cui la donna fece la conoscenza di Polanski mentre lavorava a Monaco. Stava frequentando la scuola superiore e lavorava per un'agenzia di modelle, quando ha accettato l'invito del premio Oscar. Alla base dell'incontro ci doveva essere un ruolo in un film, ma secondo quanto racconta adesso Lager, Polanski avrebbe abusato di lei.
Un mese dopo lui l'avrebbe poi chiamata per scusarsi, e offrirle un ruolo nel film "Che?", girato a Roma. Lager avrebbe subito una nuova violenza da parte del regista durante le riprese.
La donna ha scelto di rompere il silenzio solo adesso, dopo la morte dei genitori: «A mia madre sarebbe preso un colpo. Mi vergognavo».
Renate Lager è la quarta donna che accusa Polanski di violenza sessuale. Ad agosto una donna californiana, Robin M., che ha denunciato il direttore 84enne per un presunto abuso quando aveva 16 anni. Nel 2010 fu Charlotte Lewis ad accusare il regista polacco. Anche lei sarebbe stata minorenne al momento degli abusi.
Ma il caso più famoso è quello di Samantha Geimer. Modella, nel 1977 accusò Roman Polanski di averla drogata e violentata quando aveva 13 anni. Proprio per evitare la sentenza sul caso Geimer, il regista scappò dagli Stati Uniti. Da allora si divide tra Polonia e Svizzera, pur avendo ottenuto la cittadinanza francese. Nel 2009, su mandato d'arresto Usa era stato arrestato al suo arrivo a Zurigo. Dopo aver trascorso 77 giorni in carcere, le autorità elvetiche negarono l'estradizione negli Stati Uniti. I suoi avvocati non sono mai riusciti a far cadere le accuse, l'ultimo rifiuto è arrivato ad agosto 2017. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino