"L'Infinito" di Roberto Vecchioni racconta sogni e sofferenze della vita quotidiana

Roberto Vecchioni
MESTRE - C’è un dolore più grande di quello sofferto da una madre che perde il proprio figlio? Se lo chiede...

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MESTRE - C’è un dolore più grande di quello sofferto da una madre che perde il proprio figlio?

Se lo chiede Roberto Vecchioni che cerca di trovare una risposta andando poi a cercarla molto lontano, da Manzoni alla storia antica. E in questo originale modo presenta “Giulio”, racconto straziante sul caso Regeni. Questo ed altri brani delineano la traiettoria che il cantautore milanese sta indicando al pubblico con il suo “Infinito tour” che mercoledi ha fatto tappa al teatro Corso di Mestre.
Come lui stesso ci aveva anticipato presentando il concerto, la serata non era solo caratterizzata dalla musica del suo ultimo disco. Che si parli di relazioni sentimentali, di drammi della vita o delle fragilità del quotidiano, anche politiche, il cantautore lascia ampi spazi ad una sorta di riflessione collettiva che, forse, negli ultimi anni si è persa.
Ed è questa la sorprendente forza di un progetto, tra musica e dialogo sul presente, che pare non subire il deterioramento del tempo.
Anzi, a vedere la reazione entusiasta del pubblico viene da pensare che quella di Vecchioni e della sua elegante band sia una formula solida ed indovinata.
Anche perché tra “Velasquez” e “Samarcanda” gli spunti su come affrontare le sfide dell’esistenza sono quasi a portata di mano. Come l’ottimismo consapevole e mai scontato dello stesso Vecchioni.
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Il Gazzettino