«Voglio che mi dicano che sono un valore e non un costo per la Rai. Oggi è più difficile scegliere di rimanere che andare via». Dal Festival della tv e...
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I tempi per mettere fine alla diatriba li indica lo stesso Campo Dall'Orto: il consiglio di amministrazione della Rai dovrà approvare la policy per il perimetro dei compensi agli artisti entro il 2 giugno. «È una pressione temporale molto forte, i tempi sono davvero stretti. Stiamo lavorando», spiega. All'incontro di Dogliani, dove risponde alle domande del critico televisivo Aldo Grasso, Fazio non fa giri di parole. «Sono in Rai da 33 anni, non è cosa diversa dalla mia vita. Quello che non dovrò fare più è portare i miei figli a scuola e sperare che non ci sia qualcuno che mi insulti, che mi dica che prendo troppi soldi. Altrimenti andrò a lavorare altrove. Non è più sopportabile essere considerato un problema», spiega. Poi attacca: «Mai l'ingerenza politica è stata così forte sulla tv pubblica. Parlo di gestione dell'azienda, tetto della pubblicità, compensi. Non c'è azienda al mondo che possa reggere sul mercato con qualcuno che da fuori detta regole e mette paletti. Si sta chiedendo alla Rai qualcosa di impossibile, non vorrei essere nei dirigenti di questa azienda. Io che sono tra pochi ad avere il lusso di poter scegliere di andare a lavorare altrove, ho il dovere di dire la verità». Fazio, che definisce «eroico» Campo Dall'Orto, chiede chiarezza. «In una squadra di calcio i calciatori sono un valore. Perché non ci mettono a bilancio? Ho sopportato qualunque cosa, ora c'è l'esigenza di chiarezza: per rimanere bisogna sentirsi utili».
«Quello che ha raccontato Fazio, le minacce che ha subito, è tutto difficile da accettare.
Il Gazzettino