Giornalista aggredito, Del Debbio: «Beppe Grillo sei un poveretto, prenditela con me»

«Siccome c'è un fatto personale, mi tocca intervenire». Paolo Del Debbio inizia così il video messaggio nei confronti di Beppe Grillo, l'ex...

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«Siccome c'è un fatto personale, mi tocca intervenire». Paolo Del Debbio inizia così il video messaggio nei confronti di Beppe Grillo, l'ex comico che nei giorni scorsi avrebbe aggredito l'inviato di "Dritto e Rovescio" mentre cercava di intervistarlo. Proprio dopo il racconto del giornalista Francesco Selvo, il conduttore della trasmissione Mediaset si prende qualche minuto della puntata e dice all'ex leader del M5s: «Va la nostra solidarietà al nostro inviato che non si meritava di essere buttato giù dalle scale da un leader politico, da un fondatore addirittura del Movimento 5 stelle che si base su una piattaforma chiamata "Rousseau", penso che l'abbia presa da Jean-Jacques Rousseau. Infatti invierò a Grillo tutte le opere in francese e in italiano di Jean Jacques Rousseau perché mi pare che gli debba dare una ripassatina».


Del Debbio continua così: «Rousseau elogiava il "buon selvaggio" non il "cattivo selvaggio", cioè quello che sei stato tu [Beppe Grillo] in quella occasione. Il "buon selvaggio" di Rousseau era la persona che non era corrotta nei costumi, invece tu sei un corruttore di costumi in questo caso. Perché un leader politico non tira giù da una scala un giornalista... io vengo da un quartiere Popolare di Lucca, non so dove sei nato tu ma a me non mi fai paura. Non ti sto minacciando perché non meriti, sei un poveretto che non meriterebbe neanche tutto questo se non ci fossero 5 giorni di ospedale per un giornalista».

L'attacco prosegue: «Ho l'impressione che il tuo caso sia un caso di senilità. Il problema è tuo, non mio. Della tua esistenza e di quello che fai sono c**** tuoi però quando vuoi ad attaccare qualcuno, se sotto non ci sono due noccioline ma due c***, allora attacca quelli tipo me che sono più forti. A me veramente non mi fai nulla perché se ti comporti così sei veramente un poveraccio e ho speso anche troppe parole» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino