Venezia 2020: figli, sorelle e intrecci amorosi, il nostro cinema tiene famiglia

Le sorelle Maccaluso
VENEZIA - Gli anni bui del terrorismo riflessi nei rapporti tra un padre e un figlio, la complessità dei legami di sangue e l'usura di un matrimonio, una storia...

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VENEZIA - Gli anni bui del terrorismo riflessi nei rapporti tra un padre e un figlio, la complessità dei legami di sangue e l'usura di un matrimonio, una storia ottocentesca di affermazione femminile all'interno di un nucleo domestico, due genitori tormentati dalla morte del loro bambino: la famiglia sarà in primo piano nei film italiani della 77ma Mostra del Cinema di Venezia. Ma si parlerà anche di una guerra lontana eppure tremendamente vicina, del mondo contadino che sta sparendo, dei fascisti romani, del genio artigianale made in Italy, delle tradizioni minacciate... Ha mille facce il Bel Paese che si prepara a sfilare al Lido mentre il mondo è ancora in ostaggio della pandemia e Hollywood paralizzata assiste impotente al proprio declino. Dal 2 al 12 settembre la prima (e ultima, si spera) Mostra all'insegna di distanziamento e mascherine ospiterà 21 film italiani: 4 in concorso, 10 fuori tra cui l'apertura e la chiusura del festival, 6 ad Orizzonti, uno a Biennale College VR. Se aggiungiamo le rassegne autonome e parallele (una dozzina di titoli alle Giornate degli Autori, 4 alla Settimana della Critica), è possibile delineare gli orientamenti del cinema italiano attuale che non si arrende, esce in sala, riapre i set e da Venezia punta al rilancio internazionale.

AVVIO
Ad inaugurare la Mostra fuori concorso sarà Lacci, il film di Daniele Luchetti tratto dall'omonimo romanzo di Daniele Starnone (Einaudi), atteso in sala il 1° ottobre e interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Giovanna Mezzogiorno, Silvio Orlando, Adriano Giannini. Parla di «legami che somigliano più a filo spinato che a vincoli amorosi», anticipa il regista, è ambientato a Napoli negli anno '80 e racconta la lunga crisi di un matrimonio tra infedeltà, rancori, vergogna. Sui rapporti familiari è basato anche Le sorelle Macaluso, diretto da Emma Dante e ispirato a un suo testo teatrale, in concorso poi in sala il 10 settembre: un plotone di attrici (tra cui Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Viola Pusatieri, Donatella Finocchiaro) illustra, dall'infanzia alla maturità, la storia di cinque sorelle nate e cresciute alla periferia di Palermo. In Padrenostro di Claudio Noce (in concorso al Lido e nei cinema il 24 settembre) Pierfrancesco Favino è invece vittima di un attentato sotto gli occhi del figlio bambino (Matteo Garaci): da quel momento la paura e il senso di vulnerabilità segneranno i rapporti all'interno della famiglia. «È una vicenda ispirata alla mia storia personale», spiega Noce. Susanna Nicchiarelli, regista di Miss Marx (in concorso, quindi nei cinema il 17 settembre) ha scelto di raccontare la figura di Eleanor Marx, la figlia minore di Karl, interpretata da Romola Garai: bella, colta e appassionata fu tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipando alle lotte operaie e battendosi per i diritti delle donne.
A Orizzonti Uberto Pasolini presenta Nowhere Special, protagonista un padre moribondo che cerca la famiglia perfetta per il figlio di 4 anni. Parla di una mamma e una figlia a spasso per Roma Being My Mom (Orizzonti), il corto che segna l'esordio da regista di Jasmine Trinca. E in chiusura della Mostra, fuori concorso, Lasciami andare di Stefano Mordini con Stefano Accorsi, Maya Sansa, Valeria Golino si muove fra thriller e paranormale: lo spirito di un bambino scomparso riaccende i tormenti dei genitori. Guardando al di fuori della famiglia, il cinema italiano di Venezia ritrova Gianfranco Rosi (Leone d'oro 2013 con Sacro Gra) che nel corso di tre anni ha girato Notturno (in gara, poi nelle sale il 9 settembre) sui confini fra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano per raccontare le vite oltre il conflitto.
RADICI

Tra i film fuori concorso, il senso delle radici ha un ruolo importante. Salvatore Mereu firma Assandira, un ritratto della Sardegna sospesa fra tradizione e modernità, protagonista un agriturismo in mezzo al bosco. Alice Rohrwacher ha diretto a quattro mani con l'artista JR Omelia contadina, elegia d'autore contro la scomparsa di una civiltà millenaria. E Luca Guadagnino, presente al Lido anche il corto Fiori, Fiori Fiori!, celebra il genio artigianale del made in Italy nel bellissimo docufilm Salvatore - the maker of dreams dedicato a Ferragamo. Sono documentari anche La verità sulla Dolce vita di Giuseppe Pedersoli sul capolavoro di Fellini, Paolo Conte, via con me di Giorgio Verdelli sul grande muscista, Sportin' Life di Abel Ferrara sulla seconda vita rockettara del regista. E c'è molta attesa per I predatori, opera prima di Pietro Castellitto, 28enne figlio di Sergio, in concorso a Orizzonti. Interpretato da Manuela Mandracchia, Massimo Popolizio e lo stesso neoregista, il film contrappone due famiglie romane apparentemente incompatibili: borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. E sono scintille.
Gloria Satta
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Il Gazzettino