Mosaici romani a sfondo osceno scoperti in un bagno pubblico in Turchia

Mosaici romani a sfondo osceno scoperti in un bagno pubblico in Turchia
Oggi come ieri. Nei bagni dei bar sull’autostrada, allo stadio o in qualsiasi altro luogo pubblico. E’ piuttosto comune imbattersi in frasi oscene, disegni ammiccanti...

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Oggi come ieri. Nei bagni dei bar sull’autostrada, allo stadio o in qualsiasi altro luogo pubblico. E’ piuttosto comune imbattersi in frasi oscene, disegni ammiccanti o figure volgari. Nell’antichità non era affatto diverso. E’ quanto hanno scoperto gli archeologi dell’Università del Nebraska, ammirando i mosaici nelle latrine del sito romano di Antiochia e Cragum, in Turchia.

 

Barzellette oscene a sfondo sessuale, risalenti a 1800 anni fa, in quello che era un bagno pubblico, nella sterminata provincia orientale dell’Impero Romano. «Siamo rimasti sbalorditi da quello che stavamo guardando», è stato il commento di Michael Hoff, uno degli archeologi, «ma ora abbiamo la certezza che l'umorismo da bagno è più universale di quanto si potesse pensare». I mosaici, che  giocano sul mito di Narciso e Ganimede, si sono conservati solo parzialmente, ma «è la metà buona», ribadisce Hoff. 

Nel dettaglio, Narciso solitamente ritratto con un naso insolitamente lungo, brutto per gli standard di bellezza della Roma antica, anziché ammirare il suo viso allo specchio, ammira il riflesso del suo organo sessuale dalle dimensioni sproporzionate. In un'altra scena scoperta in questo bagno ad uso esclusivamente maschile del II secolo D.C., viene raffigurato il giovane ed aitante principe troiano Ganimede - nel mondo antico ritenuto simbolo di relazioni omosessuali - che secondo il mito fu rapito dal Re degli Dei, Zeus e portato sull'Olimpo per diventare suo amante.

La tradizione lo rappresenta con un cerchio e un bastone, ma nel mosaico della latrina ad Antiochia, al bastone è attaccata una spugna come se Ganimede fosse impiegato per pulire i bagni pubblici.

La scoperta in Turchia è unica nel suo genere, ne sono convinti gli archeologi americani che hanno partecipato agli scavi, ed offre uno scenario inedito su un certo tipo di umorismo a sfondo sessuale praticato all'epoca.

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Il Gazzettino