VENEZIA - "Morto per un cucchiaio di minestra". Il dramma conseguente all'ammutinamento sulla corazzata Potemkin irrompe sullo schermo con un semplice cartello posto sul...
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Quello andato in scena sabato sera alla Fenice è stato un riuscito incontro tra due mondi artistici che ha trovato nella band di Nyman, e al suo rinnovato percorso minimalista, quell'energia che le rapide sequenze del regista russo, il suo linguaggio intriso di cronaca in presa diretta e l'esposizione dei profondi sentimenti dei protagonisti, richiedevano senza alcuna distrazione.
Da una parte il popolo di Odessa in lotta, dall'altra una musica incalzante frutto di un lungo lavoro di sintesi e di coesione tra i vari strumenti.
Che il pianista inglese fosse particolarmente ispirato lo si era intuito già nel primo breve set quando ha riletto alcune pagine più significative del suo vasto repertorio (ad esempio "Prospero’s books).
Ma è stato l'intreccio con il film restaurato a lasciare il segno nel concerto organizzato da Veneto jazz. Come poi ha confermato l'interminabile applauso finale di un pubblico pressoché internazionale.
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Il Gazzettino