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Marco Baldini, ospite del podcast di Luca Casadei "One More Time" ha raccontato quello che è stato il periodo più buio della sua vita. «Arrivato a Milano vedevo soldi ovunque e quindi ero convinto che più soldi hai, più bravo sei. Il mio primo grande errore è stato cercare di guadagnare sempre di più». L'ex conduttore di radio Deejay all'epoca guadagnava cinque milioni al mese. Dopo tre anni a Milano arriva la svolta, ma in negativo. Con gli strascichi che quasi tutti conoscono. «Comincio a guadagnare cifre esorbitanti grazie ad alcune persone che mi propongo degli affari immobiliari sicuri e legali. La prima volta investo 100 milioni e me ne entrano 140 in poco tempo e va avanti così per circa due anni. Un giorno mi dicono che hanno bisogno di investire una cifra più importante per realizzare un complesso immobiliare di case di lusso, io mi consulto con il mio avvocato/commercialista e faccio all-in. Punto tutto, quasi due miliardi di lire, e poco dopo vengo a sapere che queste persone sono state arrestate, perché riciclavano denaro della malavita. Avevo perso tutto e a quel punto mi sono inventato la storia del gioco d’azzardo per giustificare agli inquirenti quelle ingenti entrate e uscite di denaro dal mio conto».
«Così è nata la montatura del gioco d'azzardo»
Marco Baldini spiega quindi di non essere mai stato ludopatico, come aveva fatto credere a tutti.
Poi un aneddoto terrificante: dopo aver avuto a che fare con dei pezzi grossi della malavita milanese, questi ultimi lo avrebbero quasi ucciso. «In quel periodo stavo dando il 20 per cento al mese e avevo un miliardo di debiti e quel mese dovevo trovare 200 milioni che non avevo. Un giorno un tabaccaio vicino a casa mia mi dice che ha 2 miliardi di marche da bollo rubate e che se riesco a piazzarle, mi becco il 30%. Ero dentro la malavita, così contatto la persona più importante, ma anche la più pericolosa di Milano e gli propongo l’affare, ma poi viene fuori che le marche da bollo sono false, così mi portano in un campo e mi dicono di scavare una buca, mi ci avrebbero buttato dentro, perché gli avevo mancato di rispetto, pensavano che li avessi fregati. All’improvviso, mentre ero lì che scavavo, ho avuto come una rivelazione, sono uscito dal corpo e mi sono visto dall’alto, ho sentito una calma improvvisa e naturale. Alla fine sono riuscito a convincerli che ero in buona fede e che ero stato truffato anche io…».
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