Liliana Segre: «Dopo la morte dell'amico Piero Terracina mi sento ancora più sola»

«Con Piero Terracina ci legava una fratellanza silenziosa, tra noi non servivano parole. E ora che non c'è più mi sento ancora più sola»....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Con Piero Terracina ci legava una fratellanza silenziosa, tra noi non servivano parole. E ora che non c'è più mi sento ancora più sola». Così la senatrice a vita Liliana Segre ricorda il legame con Piero Terracina, morto a 91 anni a Roma, in un'intervista su 'Moked', portale dell'ebraismo italiano.


Morto Piero Terracina, tra gli ultimi ebrei romani sopravvissuti ad Auschwitz



(foto dal sito moked.it)

«Noi ci conoscevamo da reduci - ricorda Segre su 'Pagine Ebraiche' - . Lui era stato nel Lager degli uomini e io in quelle delle donne ovviamente. Però ogni volta che ci siamo incontrati, le tante volte che ci siamo incontrati, sentivamo proprio una fratellanza, qualcosa che ci univa. Tra me e lui, come con tanti altri come noi, non c'era bisogno di parlare. Noi dovevamo parlare agli altri ma tra di noi non c'era bisogno di farlo. La sua scomparsa mi colpisce molto. So che lui era molto amato e diceva sempre: 'io non ho avuto una famiglia ma ho avuto così tante persone che mi hanno voluto bene, che mi sono state vicine, di amici, che è andata bene così. Non c'era stato bisogno di avere moglie e figli, per lui era stata stupenda l'amicizia di cui aveva goduto».

 


Segre ribadisce il suo impegno a «continuare a parlare d'amore. Questa è la cosa migliore, quella che mi sento». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino