Kurt Cobain, l'ultima chitarra del leader dei Nirvana venduta per 1,45 milioni: i jeans strappati per 368mila

L'asta dei cimeli del rock

Era l’ultima chitarra appartenuta a Kurt Cobain prima di morire tragicamente il 5 aprile 1994, quando il suo corpo fu ritrovato sulle rive del lago di Washington, dove il...

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Era l’ultima chitarra appartenuta a Kurt Cobain prima di morire tragicamente il 5 aprile 1994, quando il suo corpo fu ritrovato sulle rive del lago di Washington, dove il frontman dei Nirvana si suicidò con un colpo di fucile alla testa, dopo essersi iniettato una dose di eroina.  L'iconica chitarra elettrica Fender Mustang blu “Skystang I”, che  il cantante di “Smells like teen spirit” suonò durante il suo ultimo tour dal 1993 al 1994, è stata venduta per poco più di 1,58 milioni di dollari (pari a 1,45 milioni di euro) in un'asta a Nashville, nel Tennessee.

Ma non è l’unico colpo di rilievo per i cimeli di Cobain:  un paio di jeans strappati che il cantante statunitense indossava nel video musicale di “Heart-Shaped Box” e quindi agli Mtv Video Music Awards, sono stati venduti per più di 400.000 dollari (368mila euro). I pantaloni erano stati valutati tra i 10.000 e i 20.000 dollari. Oggetto, anche questo, battuto all’asta denominata “Suonati, indossati e strappati: chitarre e cimeli iconici del Rock N' Roll”, con oltre mille oggetti appartenuti a grandi star della musica come Cobain, appunto, ma anche Eric Clapton, Elvis Presley, Prince, The Beatles e Frank Zappa, venduti all’incanto. 

 

La morte di Cobain, a soli 27 anni, dopo una lunga parentesi romana (che doveva segnare una vacanza per ritrovare la serenità perduta e che invece segnò un primo ricovero per overdose) continua ad agitare i complottisti, che offrono ricostruzioni fantasiose del leader dei Nirvana. Nel documentario Kurt & Courtney, di Mike Broomfield, si compone un ritratto di Cobain, e si cerca di indagare sulle reali cause della sua  morte. Prende forma, così, un'ipotesi fuori dal coro  alla cui base ci sarebbe l'omicidio del cantante e forse la complicità della stessa Courtney Love.

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Il Gazzettino