Giacomo Poretti, «il 33 per cento del trio Aldo, Giovanni e Giacomo», come lui stesso ama definirsi, dopo trent'anni abbandona i suoi compagni di scena e debutta...
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Giacomo Poretti: «Faccio parlare l'anima a teatro»
«Saranno storie ad alto tasso di sensibilità: racconti forti che ti colpiscono e ti danno uno schiaffo forte. Soprattutto che ti costringono a guardare i cosiddetti “invisibili”, che sono tali solo perché tutti quanti, me compreso, siamo vittime del pregiudizio. Viene facile dire: “Non hanno volontà”, “Sono senza palle”, “Si sono buttati via”. Invece, guardando da vicino si scopre che sono persone magari fragili, ma che a causa delle avversità della vita si sono trovate costrette a schiantarsi».
E alla domanda se davvero, come dicono i rumors, il trio si stia separando a causa dei litigi tra i tre amici risponde: «Siamo in un periodo in cui la verità è fluida, viene scritta qualsiasi cosa. La realtà è che tra poche settimane, dopo il film che Aldo farà in solitaria, ci incontreremo per metterci al lavoro e cominciare a pensare a un nuovo progetto che andrà in scena l'anno prossimo. Dunque nessun litigio. Certo un po' di stanchezza fisiologica c'è. Dopo trent'anni ci si stanca della propria moglie, figuriamoci di altro. L'importante è che tutto torni come prima». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino