Franco Battiato: «La mia salute? Il peggio per fortuna è passato»

«A chi mi chiede della mia salute dico che il peggio è passato. Ora va molto meglio, sono tornato a mio agio con la pittura e talvolta mi siedo al pianoforte. Oggi...

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«A chi mi chiede della mia salute dico che il peggio è passato. Ora va molto meglio, sono tornato a mio agio con la pittura e talvolta mi siedo al pianoforte. Oggi sto lavorando ad un brano nuovo». Lo dice Franco Battiato in una nota, dopo molti mesi durante i quali erano circolate voci su una presunta grave malattia. Battiato, che domani compie 74 anni, parla in occasione del 20 anniversario di «Fleurs - Esempi Affini di Scritture e Simili» (1999), per il quale Universal pubblica per la prima volta un'edizione limitata e numerata in vinile. Ricordando quell'album di 20 anni fa, il musicista siciliano oggi dice: «Ho interpretato brani di grandi artisti che stimavo e che mi sono da sempre piaciuti e alcune canzoni le cantavo anche nei concerti. Ho scelto quelle che potessero adattarsi al meglio per pianoforte e quartetto d'archi. Quando avevo quindici anni comprai il 45 giri di Sergio Endrigo »Aria di neve« ed anche quelle splendide canzoni di De Andrè le consumai subito quando uscirono, io canto una canzone perché quella canzone mi affascina». 





«Fleurs» è un concept album, in cui i brani sono collegati da un filo comune, quell'affinità di scrittura richiamata nel sottotitolo, unita a una sottile malinconia in sottofondo. Raccoglie cover di autori prevalentemente italiani e francesi e due inediti a firma di Sgalambro e Battiato Si va da La canzone dell'amore perduto di Fabrizio De André a Ed io tra di voi di Sergio Bardotti e Charles Aznavour, da La canzone dei vecchi amanti di Jacques Brel a Era de maggio di Mario Pasquale Costa e Salvatore Di Giacomo. Il disco si rivela un'emozionante e personale rilettura di brani scelti da Battiato: un tributo ad autori italiani e francesi (Charles Aznavour, Jacques Brel, Charles Trenet), alla romanza napoletana con «Era De Maggio» e ai Rolling Stones con «Ruby Tuesday», singolo scelto per il lancio del disco nell'ottobre 1999 e presente nella colonna sonora del film «I Figli Degli Uomini» di Alfonso Cuaròn.


A chiudere l'album due brani inediti: la splendida «Medievale» che rimanda al gusto dell'artista per la musica d'Oriente e «Invito al Viaggio», in cui il compianto amico filosofo, saggista e cantautore Manlio Sgalambro recita versi liberamente ispirati ad un'omonima poesia di Baudelaire. La copertina inedita, realizzata dall'art-director Francesco Messina, riprende un particolare del dipinto di Battiato «Derviscio Con Rosa» (1999); l'artista è infatti notoriamente riconosciuto non solo come musicista, compositore e cantautore, ma anche come regista e pittore. Una riproduzione dell'opera è presente anche all'interno dell'edizione speciale per il 20 anniversario. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino