Cento anni di ironia, cultura, classe, capacità di osservazione. «Aveva una comicità ricca di eleganza», diceva Alberto Sordi, che fu amico e partner della grande attrice, una...
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Franca Valeri, anche Mattarella la chiama per i suoi 100 anni: «Divertente e indimenticabile»
L’attrice, nata a Milano in una famiglia di origine ebraica con il nome anagrafico di Alma Franca Maria Norsa il 31 luglio 1920 e da tanti anni residente a Roma dov’è morta circondata dall’affetto dei suoi cari, ha interpretato mogli borghesi, segretarie, zitelle, donne del popolo e signorine ”con la puzza sotto al naso”. Due personaggi si stagliano su tutti: la Sora Cecioni e la Signorina Snob che le diedero il grande successo popolare. E resta nella storia l’epiteto ”Cretinetti” con cui Franca, che nel film di Dino Risi ”Il Vedovo” fa la moglie ricca del nullafacente Alberto Sordi, chiama il marito intenzionato a farla fuori. Nell’autobiografia ”Bugiarda no, reticente” data alle stampe poco prima dei 90 anni, l’attrice scriveva: «La nostra generazione era preparata. La preparazione non è solo forza fisica, ed è indubbio che noi siamo più robusti dei giovani, l'esercizio è soprattutto di genere morale». La carriera di Franca è segnata dal sodalizio artistico e sentimentale con il primo marito Vittorio Caprioli con il quale, unito a Valerio Bonucci, creò il teatro dei Gobbi, una sorta di cabaret intellettuale destinato ad aver successo anche a Parigi. Il teatro rimase sempre la sua passione, il vero amore, ma è al cinema e alla tv che l’attrice deve il grande successo di massa: i film interpretati in coppia con Sordi e gli sketch ospitati dal mitico ”Studio Uno” di Antonello Falqui la consacrano icona italiana.
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Ma non fu solo interprete: scrisse e mise in scena commedie proprieda ”Lina e il cavaliere” a ”Meno storie”, ”Tosca e altre due”, ”La vedova Socrate” portato attualmente in tour da Lella Costa. ”Il cambio dei cavalli” (2014) indaga invece il passaggio tra generazioni e la vede in scena sino a 94 anni a Spoleto col partner sodale Urbano Barberini e il regista Giuseppe Marini, nonostante la lotta col morbo di Parkinson che già la affliggeva.
Il Gazzettino