«Vanno le nevi bianche/ e anch'io me ne andrò/ non mi rammarico della morte/ e non aspetto l'immortalità». L'autore di questi versi si...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo aver esordito giovanissimo nel 1952 con la raccolta «Gli esploratori dell'avvenire», dove è forte la suggestione della poesia di Majakovskij, Evtushenko dedicò spesso le sue opere ai temi di attualità e ai problemi della società. E di certo non fu sempre in sintonia con le politiche del Cremlino. Quando i carri armati sovietici invasero la Cecoslovacchia, nel 1968, Evtushenko condannò fermamente la mossa di Mosca e scrisse questi versi, suggerendoli come proprio epitaffio: «Uno scrittore russo/ stritolato dai tank russi a Praga». La poesia che lo rese famoso nel mondo fu però «Babi Yar», dedicata all'eccidio di decine di migliaia di ebrei commesso dai nazisti nel 1941 vicino a Kiev: «Tutti gli antisemiti - scrisse - devono adesso odiarmi come un ebreo».
Il suo slancio ideale verso un mondo più giusto lo portò ad appoggiare la rivoluzione cubana, e conobbe sia Fidel Castro sia Che Guevara.
Il Gazzettino