Oscar 2023, Everything Everywhere All At Once: il film "folle" che ha battuto Spielberg: trama, dove vederlo

E' un’opera destinata a dividere ma anche a lasciare il segno: frenetico come il tempo in cui viviamo, frutto di un mix fra temi tradizionali

Oscar 2023, Everything Everywhere All At Once: il film "folle" che ha battuto Spielberg: trama, dove vederlo
Se due registi sconosciuti, nemmeno 70 anni in due, battono perfino Steven Spielberg, se un film folle e adrenalinico ambientato nel multiverso si porta a casa 7 Oscar, significa...

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Se due registi sconosciuti, nemmeno 70 anni in due, battono perfino Steven Spielberg, se un film folle e adrenalinico ambientato nel multiverso si porta a casa 7 Oscar, significa che il cinema è cambiato. E deve fare i conti con il pubblico più giovane abituato alla velocità della rete, al linguaggio dei videogame, alla contaminazione dei generi. Lo dimostra il trionfo di “Everything Everywhere All At Once” che alla 95ma edizione degli Academy Award ha vinto come miglior film, per la regia di The Daniels (pseudonimo di Daniel Kwan e Daniel Scheinert), per la sceneggiatura originale, per il montaggio, per gli attori non protagonisti Ke Huy Quan e Jamie Lee Curtis, per l’attrice protagonista Michelle Yeoh che ha sconfitto la ben più meritevole Cate Blanchett, ambigua direttrice d’orchestra in “Tàr”. Frenetico come il tempo in cui viviamo, frutto di un mix fra temi tradizionali (rapporti familiari, scontro genitori-figli, fatica di vivere) e stile inedito che mischia lo stile dei videogiochi alla fisica quantistica, fantasy e kung fu, commedia e cappa e spada cinese, “Everything Everywhere All At Once” è un’opera destinata a dividere ma anche a lasciare il segno. Con la benedizione dello stesso Spielberg, il grande sconfitto di questa edizione degli Academy: “The Fabelmans” è rimasto a bocca asciutta malgrado le 7 nomination ma restano delusi anche “Gli spiriti dell’isola” (9 candidature e zero premi) e “Elvis” (8 nomination e nessun Oscar).

Il film

Il film dei The Daniels ha incassato nel mondo 107 milioni di dollari e in Italia torna oggi nelle sale, dopo aver realizzato 885mila euro. Giovanissimi sono i registi, indipendente la produzione: si chiama A24 perché 10 anni fa è stata fondata durante un viaggio del titolare Daniel Katz in Italia, precisamente sull’autostrada Roma-Teramo, e ha prodotto anche “The Whale” che ha portato l’Oscar al protagonista Brendan Fraser. E non ha intenzione di fermarsi.

Gli Academy di quest’anno segnano poi un record storico: è la prima volta che un’attrice asiatica, Michelle Yeoh cinese nata in Malesia, vince la statuetta della protagonista. E la cerimonia, che si è svolta senza imprevisti né fuori-programma (lo schiaffo assestato l’anno scorso da Will Smith a Chris Rock aveva alzato il livello di attenzione e determinato la creazione di un’”unità di crisi”) dimostra che il cinema è tornato protagonista. A bocca asciutta gli italiani, il corto di Alice Rohrwacher “Le Pupille” e il truccatore di “Elvis” Aldo Signoretti. Ma arrivare in finale è stato già un premio.

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Il Gazzettino