Il percorso acustico di Ermal Meta entusiasma il pubblico del Goldoni

Ermal Meta al teatro Goldoni
VENEZIA Due date in città con il tutto esaurito e una trentina di tappe da record. Sono questi i numeri che stanno caratterizzando il “Non abbiamo armi tour” di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA Due date in città con il tutto esaurito e una trentina di tappe da record. Sono questi i numeri che stanno caratterizzando il “Non abbiamo armi tour” di Ermal Meta in giro per la penisola.

Nei due concerti al teatro Goldoni erano tantissime le persone arrivate soprattutto da fuori regione, segno evidente dell’ampio apprezzamento per la musica del cantante italo-albanese. In questo suo lungo viaggio italiano, l’artista ha deciso di farsi affiancare dal Gnu Quartet, formazione acustica composta da flauto, violino, viola a violoncello. Una scelta di campo netta, dettata dalla necessità di fare emergere soprattutto il forte aspetto melodico che caratterizza tutta la sua produzione.
Sia che si cimenti alla chitarra sia che opti per il pianoforte, Ermal Meta preferisce quindi i colori tenui, bozzetti delicati principalmente basati sul tema dell’amore su cui domina la sua solida voce. Non sarà un percorso particolarmente originale ed innovativo, ma il pubblico apprezza moltissimo questo itinerario rassicurante, senza tanti sconvolgimenti e sorprese che è un po’ anche la cifra del successo dell’artista che dimostra, inoltre, di avere un’ottima padronanza del palcoscenico.
Ci sono quindi momenti di confronto con il pubblico che ha anche cantato, battute, racconti della sue precedenti esperienze (anche come gruppo spalla agli Aerosmith nel festival al parco di San Giuliano) in un flusso sempre equilibrato nel quale sfilano i brani più acclamati da “Voce del verbo” a “Quello che ci resta”, da “Caro Antonello” dedicata a Venditti a “Non mi avente fatto niente”.
Tra le canzoni proposte spicca anche una citazione di Michael Jackson e poi la svolta finale. E qui, un po’ a sorpresa, spunta “Amara terra mia” portata al successo da Domenico Modugno.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino