A una dozzina di giorni dall’inizio, un altro pezzo da novanta si aggiunge alla già ricca Selezione di Cannes 2019: Once Upon a Time in Hollywood, il nuovo e molto...
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DICHIARAZIONE D’AMORE. Per il film di Tarantino, che uscirà in America a luglio e in Italia il 19 settembre con Sony, l’attesa è spasmodica. Tanto più che fino all’ultimo sembrava che non sarebbe stato pronto per la Croisette. Ma Quentin, 56 anni, due Oscar e otto regie alle spalle, si è messo a testa bassa e ha terminato il montaggio in tempo per sbarcare a Cannes e inseguire una nuova Palma d’oro. «Abbiamo temuto che non ce la facesse», spiega il direttore artistico del Festival, Thierry Frémaux, «ma Tarantino, che da quattro mesi non usciva dalla sala di montaggio, si è dimostrato un autentico figlio di Cannes, fedele e puntuale. Il film è una dichiarazione d’amore alla Hollywood della sua infanzia, una rivistazione rock del 1969 e un’ode a tutto il cinema. E’ un’opera che supera le nostre attese e prova la maturità del regista».
LE POLEMICHE. Protagonista di Once Upon a Time in Hollywood è un attore televisivo chiamato Rick Dalton (DiCaprio) che, lanciato da una serie, prova disperatamente a sfondare nel cinema mentre anche la sua controfigura Cliff Booth (Pitt) cerca di farsi strada in proprio in un cinema profondamente cambiato. «Porto sullo schermo la Hollywood un po’ hyppie che ho conosciuto da bambino e oggi non esiste più», ha dichiarato Tarantino. Fa da sfondo alla storia il massacro di Bel Air, compiuto dalla setta di Manson che trucidò quattro persone: una era l’attrice Sharon Tate, la moglie incinta di Roman Polanski. Nel film la interpreta Margot Robbie ed è la vicina di casa dei due protagonisti. Per questa ragione le polemiche hanno accompagnato, all’inizio della lavorazione, l’annuncio che il film sarebbe uscito in America proprio il 9 agosto, cinquantesimo anniversario della strage. Così la distribuzione ha deciso di anticipare a luglio. Sfruttando ovviamente la grancassa di Cannes Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino