Bruce Springsteen, vendute alla Sony tutte le sue canzoni per 500 milioni di dollari

Bruce Springsteen, vendute alla Sony tutte le sue canzoni per 500 milioni di dollari
La cifra è da record, per un’operazione del genere: si parla di 500 milioni di dollari, vale a dire circa 440 milioni di euro. È quanto Sony ha sborsato per...

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La cifra è da record, per un’operazione del genere: si parla di 500 milioni di dollari, vale a dire circa 440 milioni di euro. È quanto Sony ha sborsato per assicurarsi in un unico colpo il catalogo di Bruce Springsteen – vale a dire i diritti editoriali delle sue canzoni – e i master degli album del Boss. La notizia è stata riportata da Billboard, testata sempre affidabilissima per quanto riguarda gli scoop relativi all’industria discografica statunitense. Manca l’ufficialità, ma la decisione dello storico manager di Springsteen, Jon Landau, e della stessa Sony Music di non smentire né confermare la notizia lascia intendere che i giochi siano stati già fatti. L’operazione è colossale e batte quella che un anno fa, più o meno proprio in questo periodo dell’anno, vide Bob Dylan cedere il suo catalogo a Universal Music Publishing per la bellezza di 300 milioni di dollari.

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Ma cosa significa che Bruce Springsteen vende il suo catalogo e i suoi master rispettivamente a Sony Music Publishing – la divisione editoriale della multinazionale – e a Sony Music? Con questa operazione la multinazionale diventa di fatto proprietaria dei diritti generati dalle canzoni del Boss e anche delle registrazioni originali dei suoi album. In ballo ci sono una media di 7,5 milioni di dollari l’anno, quelli generati dal catalogo di Bruce Springsteen secondo le stime di Billboard (solo nel 2020, però, il catalogo della voce di “Born in the U.S.A.” avrebbe generato entrate pari a 15 milioni). E una media di 750 mila dischi venduti all’anno nelle ultime tre stagioni discografiche, dal 2018 ad oggi, con tutto ciò che ne consegue. Della discografia di Springsteen, che ha venduto negli anni 65,5 milioni di copie, fanno parte album come “Born to Run” (6 Dischi di platino negli States per l’equivalente di 6 milioni di copie vendute dal 1975 ad oggi) e “Born in the U.S.A.” (un classico che negli Stati Uniti ha conquistato dal 1984 ad oggi la bellezza di 15 Dischi di platino per l’equivalente di 15 milioni di copie vendute). Il marketing dei cataloghi musicali è esploso durante la pandemia, con i dinosauri del rock che non potendo guadagnare dai concerti, fermi a causa delle restrizioni, hanno cominciato a vendere i rispettivi cataloghi: dallo stesso Dylan agli Aerosmith, passando per David Crosby, Neil Young e Stevie Nicks dei Fleetwood Mac.

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Il Gazzettino