Bob Dylan rilegge i classici della canzone jazz nel suo nuovo album

Bob Dylan
Rileggere in maniera originale e riportare in auge un repertorio tradizionale leggermente impolverato dagli anni. Sono queste le molle che hanno spinto Bob Dylan a tuffarsi...

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Rileggere in maniera originale e riportare in auge un repertorio tradizionale leggermente impolverato dagli anni. Sono queste le molle che hanno spinto Bob Dylan a tuffarsi nell’avventura di “Shadows In The Night”, trentaseiesimo album nella carriera del cantautore statunitense.




Il disco, prodotto dalla Columbia Records, che lo distribuirà a partire dal prossimo 3 febbraio, contiene dieci classici della canzone jazz riveduti e corretti dal talento del menestrello di Duluth. Molti di questi, tra cui è impossibile non citare “Full Moon and Empty Arms”, “Autumn Leaves” e “Why Try to Change Me Now”, furono a suo tempo intonati da artisti del calibro di Billie Hollyday e Frank Sinatra, maestri dell’interpretazione con cui Dylan ha dovuto in qualche modo confrontarsi.



A dire il vero, però, per sua stessa ammissione, la realizzazione di “Shadows In The Night” non è stata una sfida coi giganti del passato, piuttosto “un autentico privilegio”. “Da tempo volevo fare un disco come questo ma non avevo mai avuto il coraggio di avvicinarmi ad arrangiamenti complessi per 30 elementi e adattarli una band di cinque”, ha spiegato alla stampa l’autore di “Like a Rolling Stone” e “Blowin’ in the Wind” che, poi, ha svelato “la ricetta” con cui ha confezionato questo suo ultimo prodotto: “Il segreto delle interpretazioni? Conoscere benissimo i brani. È stato tutto fatto dal vivo, in una sola take, due al massimo. Niente sovraincisioni, niente cabina voce, niente cuffie, niente tracce: è stato mixato più o meno come è stato inciso”.



“Non ci sono archi, i soliti fiati, cori o altri espedienti che spesso caratterizzano gli album di ballate standard - ha aggiunto Rob Stringer, presidente di Columbia Records -. Bob ha trovato un modo di dare nuova vita a queste canzoni e renderle contemporanee. È un disco di altissimo livello e non vediamo l’ora di presentarlo al mondo intero”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino