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«Alle sei della mattina bussavano a casa mia per prendermi ed arrestarmi». Questo ha dichiarato Giovanni Terzi nella sesta puntata di Ballando con le stelle. Commosso, ringrazia il programma per avergli permesso di raccontare la sua storia «per la prima volta così». Ma cos’è successo al giornalista?
Aveva poco più di trent’anni ed era consigliere comunale a Milano quando i carabinieri, bussando alla sua porta, lo accusarono di aver incassato una tangente di 250 milioni di lire.
«Mi misero in isolamento giudiziario, mi hanno chiuso in cella, piccola, ma c’era uno spioncino.
Terzi rimane in carcere tre mesi, ma non potendosi dichiarare colpevole per qualcosa che non aveva commesso, viene scagionato definitivamente solo nel 2006.
Giovanni prosegue raccontando anche la difficoltà affrontata nel reinserimento: «La società dice sì: “si però se l’hanno arrestato…»
Ma la sofferenza vera il giornalista l’ha vissuta in altre situazioni: «Sto male perché non hanno mandato mio figlio all’asilo; ero su tutti i giornali. Per mesi si nascondeva sotto al letto se suonavano il campanello». Poi prosegue sussurrando con gli occhi lucidi: «Allora lì sto male».
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