Le star di Bollywood continuano a sfilare di fronte alla commissione narcotici indiana nell'ambito dell'inchiesta antidroga avviata dopo la morte dell'attore Sushant...
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Ma poi la famiglia aveva presentato una denuncia contro Chakraborty che nega ogni accusa. Insieme a lei sono stati arrestati il fratello e l'ex amministratore dell'attore, accusati di aver organizzato e finanziato l'acquisto della cannabis per Rajput. Il caso, al quale stanno lavorando tre diverse agenzie investigative, sta ovviamente suscitando grande attenzione e clamore da parte dei media indiani. Anche perché ora gli inquirenti stanno indagando non solo sul caso Rajput ma in generale sulla diffusione della droga a Bollywood.
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Padukone sarebbe stata convocata perché il suo nome e quello dei suoi manager ricorre nelle chat di WhatsApp della fidanzata dell'attore morto. Ma sui social media c'è già chi si chiede perché siano convocate solo attrici e non attori, mentre altri legano la convocazione al fatto che Padukone aveva espresso la sua solidarietà a studenti attaccati da un altro gruppo di studenti legati al partito nazionalista di Narendra Modi. Ma c'è anche chi sottolinea come l'attenzione che i media e la stampa stanno dando a questo caso, un vero plot da film di Bollywood, stia aiutando a distrarre l'attenzione dai gravi problemi che l'India sta affrontando, con un numero altissimo di casi di Covid, che l'ha portata ad essere il secondo Paese più colpito del mondo, la drastica contrazione dell'economia e il rapido deterioramento delle relazioni con la Cina.
Il Gazzettino