Asilo Anna Frank in Germania vuole cambiare nome, ecco cosa è successo. Dall'Europa (anche in Italia) agli Usa, cresce l'onda antisemita

A suo nome era stato intitolato un asilo di un paesino dell'est della Germania, che ora avrebbe deciso di cambiarlo

Asilo Anna Frank in Germania vuole cambiare nome: dall'Europa (anche in Italia) agli Usa, cresce l'onda antisemita
Dall'Europa agli Usa, cresce l'onda antisemita. E colpisce anche la memoria di Anna Frank, la bambina diventata simbolo dell'Olocausto con quel diario in cui ha...

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Dall'Europa agli Usa, cresce l'onda antisemita. E colpisce anche la memoria di Anna Frank, la bambina diventata simbolo dell'Olocausto con quel diario in cui ha lasciato al mondo la drammatica testimonianza della brutalità della persecuzione degli ebrei. A suo nome era stato intitolato un asilo di un paesino dell'est della Germania, che ora avrebbe deciso di cambiarlo. Un'idea che ha scatenato una bufera su tutti i media tedeschi e non solo, costringendo il sindaco del piccolo centro della Sassonia-Anhalt a mettere in stand-by l'iniziativa, annunciando che non è ancora stata presa nessuna decisione.

Asilo Anna Frank, il caso in Germania

Il cambio di nome, ha provato a spiegare Andreas Brohm, il primo cittadino di Tangerheutteil, non c'entra nulla con la crisi israelo-palestinese ed era stata prospettata già all'inizio di quest'anno: la modifica era stata proposta per «rimarcare visibilmente» il «fondamentale nuovo inizio» che l'asilo sta preparando da 14 mesi, proponendo la sostituzione del nome con 'Scopritori del mondò. Ma anche la bocciatura della proposta, arrivata oggi dal consiglio comunale, non è bastata a placare la bufera.

L'ultimo segnale

L'episodio è infatti solo l'ultimo segnale, in ordine di tempo, di un fenomeno che sta diventando allarmante, come testimoniato anche dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che si è detto «profondamente turbato» dal crescente antisemitismo, così come dal fanatismo anti-musulmano. Anche l'Ue nel weekend è scesa in campo denunciando che «il picco di episodi in tutta Europa ha raggiunto livelli straordinari negli ultimi giorni, ricordando alcuni dei periodi più bui della storia: gli ebrei europei oggi vivono ancora nella paura». Dalle stelle di David e gli oltraggi in Francia (culminati con l'accoltellamento di una donna ebrea sabato scorso a Lione) agli episodi di vandalismo nel cimitero di Vienna, dagli attacchi ai negozi e le sinagoghe in Spagna, la situazione preoccupa sempre di più.

Le pietre d'inciampo a Roma

Anche in Italia, dove dopo i ripetuti casi di vandalismo ai danni delle pietre d'inciampo a Trastevere, la procura di Roma ha aperto un'indagine per odio razziale, affidando il fascicolo all'antiterrorismo. «Abbiamo assistito a una recrudescenza di episodi e retoriche antisemite nell'Unione europea e nel mondo», ha sottolineato ieri l'esecutivo comunitario mentre il fenomeno si allarga.

Gli eventi negli Usa

Minacce, intimidazioni a studenti e studentesse che riecheggiano le pagine più cupe del Novecento si registrano anche nei più prestigiosi college americani. Gli incidenti nei campus universitari, soprattutto nell'est degli Stati Uniti, sono cominciati pochi giorni dopo il terribile attacco di Hamas e la furiosa risposta dell'esercito israeliano: prima con dichiarazioni da parte delle organizzazioni studentesche filo-palestinesi che giustificavano il terrorismo, poi le frasi sono diventate minacce di morte e attacchi fisici contro gli studenti ebrei che ora si sentono un obiettivo. Un clima di terrore che ha avuto il suo apice qualche giorno fa all'università Cornell, quando su un forum online gli allievi ebrei sono stati definiti «escrementi dell'umanità», minacciati di stupro, decapitazione ed «eliminazione di tutti coloro che vivono nel campus».

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Il Gazzettino