Alessandro Gassman: «Facevo uso di tranquillanti, mio padre mi obbligò a fare l'attore»

Alessandro Gassman, reduce dal successo della fiction "I bastardi di Pizzo Falcone",  interviene a Domenica In per raccontare la sua vita, la famiglia e la passione...

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Alessandro Gassman, reduce dal successo della fiction "I bastardi di Pizzo Falcone",  interviene a Domenica In per raccontare la sua vita, la famiglia e la passione per il suo lavoro e svela di essere stato quasi obbligato dal padre Vittorio a intraprendere questa professione e che i primi tempi assumeva tranquillanti: «Ero un ragazzo schivo e chiuso, che amava stare molto da solo e nella natura. Mi ero anche iscritto ad agraria, poi è capitato questo mestiere e non ci credevo tanto, volevo solo essere indipendente».


L'emozione per il teatro, però, è sempre molto forte, nonostante non prenda più tranquillanti: «Continuo a essere spaventato, non tanto al cinema, ma al teatro perché faccio fatica a entrare in scena. Ho trovato la soluzione nel fare la regia. Per un attore che riesce ce ne sono diecimila che fanno la fame. Mio padre mi ha obbligato a fare l'attore ed è stato quasi costretto da sua madre a farlo. Mia nonna era un'insegnante ebrea che lo iscrisse all'Accademia Silvio d'Amico a sua insaputa».

C'è tempo di parlare anche della moglie e dei suoi fratellastri: «Ci siamo fidanzati nel 1993 e sposati nel 1998. La cosa incredibile è che continua a sopportarmi. Fu un matrimonio molto bello, in Toscana con 18 persone. Mi fa piacere ricordarlo perché c'era anche mio padre, che sarebbe morto due anni dopo. Era un matrimonio riparatore perché lei era gravida. I miei fratelli? Noi siamo quattro da quattro mogli diverse. Non ci troviamo mai tutti insieme».
Mara alla fine gli chiese se si sente un uomo realizzato e sereno: «Sereno non credo sia la parola giusta, sono frenetico, iperattivo e stakanovista, ma al contrario di mio padre riesco a staccare e quella è la mia salvezza».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino