Morto Alain Barrière, chansonnier degli anni 60: i suoi testi tradotti da Gino Paoli

Mortp Alain Barrière, chansonnier degli anni 60: i suoi testi tradotti da Gino Paoli
Alain Barrière è morto ieri a Carnac, in Bretagna (Francia). Fu chansonnier di successo negli anni '60 anche in Italia grazie alla collaborazione con Gino Paoli...

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Alain Barrière è morto ieri a Carnac, in Bretagna (Francia). Fu chansonnier di successo negli anni '60 anche in Italia grazie alla collaborazione con Gino Paoli e Sergio Bardotti. Barrière aveva 84 anni e nel 2011 aveva dovuto rinunciare alle scene per un doppio incidente cerebro-vascolare. Era nato con il vero nome di Alain Bellec a Trinité-sur-Mer il 18 novembre 1935. Il suo primo brano di successo fu "E più ti amo", lato B di "Era troppo carina", con cui aveva partecipato all'Eurofestival del 1963. Baciato da un'immediata popolarità in Francia e anche in Italia, la casa discografica Rca gli affiancò Paoli per l'adattamento delle canzoni in italiano. Nella primavera del 1964 Barrière lanciò il brano "Vivrò", versione originale di "Ma vie", che Paoli tradusse con Bardotti.


Già selezionato per il Festival di Sanremo del 1965, le divergenze tra l'organizzazione della kermesse e la Rca portarono al ritiro dalla manifestazione canora di tutti i cantanti dell'etichetta, tra cui Louiselle, Paul Anka e Dalida. Il brano destinato a Barrière per il Festival sanremese, "Quattro ragioni per non amarti", venne pubblicato ugualmente ma senza grande successo commerciale. Altri dischi in italiano verranno incisi negli anni successivi, ma non raggiungeranno più la classifica, pur interpretati e arrangiati con classe ed
eleganza, tra cui "Dov'er".

Cercò, invano, il rilanciò abbandonando le canzoni romantiche con testi più impegnati, tra cui "V comme Vietnam" (1968), "Avion, béton, camion" (1970) sull'inquinamento, "Amoco" (1978) e "Mon pays" (1978). Nel 1970 a seguito di litigi con la stampa e le case produttrici francesi, il cantante decise di creare una propria etichetta discografica, Albatros. Il grande successo non tornerà più. Fece eccezione nel 1975 "Tu t'en vas", in duetto con Noëlle Cordier, che volò in testa alle classifiche vendendo in Francia più di un milione di copie del 45 giri e circa 200 mila album.
 

Con i soldi ottenuti dalle vendite acquistò un castello in Bretagna adibito a ristorante, sala concerti e discoteca. Nel 2003 decide di ritirarsi dalle scene. Ma su consiglio della figlia nel 2005 tornò ad incidere un disco e nel 2007 a tenere concerti in pubblico, anche all'Olympia di Parigi. Minato da problemi di salute, il suo ritiro

definitivo è avvenuto otto anni fa in seguito ad una doppia emorragia cerebrale nel giro di poche settimane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino