«Dovrebbe finire in prigione», «gli andrebbero tolti tutti i premi», «il film non andrebbe più fatto vedere». Sono fra le centinaia di...
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Nella sequenza, il personaggio interpretato dall'allora 48enne Marlon Brando, costringe la ragazza cui dà volto la giovane attrice a un violento rapporto anale. La vicenda non è nuova e il film stesso ha una lunga travagliata storia, e una controversia legale, sfociata con la condanna al rogo della pellicola il 29 gennaio 1976, per poi essere riabilitata dalla censura nel 1987. Bertolucci dice di «aver agito in un modo orribile con Maria, perché non le ho spiegato cosa sarebbe successo». Tutto per avere «la sua reazione come ragazza, non come attrice. Volevo si sentisse realmente umiliata». L'autore di L'ultimo imperatore pur ammettendo di sentire dei forti sensi di colpa verso Maria Schneider (morta nel 2011 per un tumore, dopo una vita complicata anche da problemi psicologici e tossicodipendenza), dice di non essersi pentito di aver girato così quella scena, perché «a volte nei film per ottenere una certa reazione bisogna essere liberi».
L'attrice aveva parlato spesso dello shock causato in lei dal film, sottolineando, in particolare, in un'intervista del 2007 con il Daily Mail, che pur non essendoci stato, nella scena in questione, un reale rapporto sessuale si era sentita «realmente umiliata e, per essere onesti, un pò stuprata da Brando e da Bertolucci. Dopo aver girato Brando non mi consolò nè si scusò». L'indignazione globale esplosa sul web (c'è anche chi sta tentando di pubblicare commenti offensivi, che vengono prontamente cancellati, sulle pagine di wikipedia dedicate al regista) è stata alimentata dal titolo dell'articolo iniziale su Elle (« Bertolucci ammette di aver complottato per girare una scena di stupro non consensuale in L'ultimo tango a Parigi»), rilanciato ovunque, che ha portato molti internauti a credere si sia trattato di una vera violenza sessuale.
«Per tutte le persone che amano questo film - ha scritto Jessica Chastain - state guardando una 19enne stuprata da un 48enne.
Il regista, nel 2011 dopo la morte dell'attrice, aveva dichiarato che avrebbe voluto chiederle scusa. «La sua morte è arrivata troppo presto, prima che io potessi riabbracciarla teneramente, dirle che mi sentivo legato a lei come il primo giorno, e almeno per una volta, chiederle scusa». Bertolucci ricordava: «Il rapporto forte e creativo avuto durante le riprese di Ultimo Tango si era avvelenato col passare del tempo. Maria mi accusava di averle rubato la sua giovinezza e solo oggi mi chiedo se non c'era qualcosa di vero. In realtà era troppo giovane per poter sostenere l'impatto con l'imprevedibile e brutale successo del film». La Schneider ne fu travolta e in un'intervista raccontò che la scena del burro non era in copione ma che fu un'idea di Marlon Brando. Prigioniera della Jeanne di Ultimo tango ce l'aveva con il suo regista e ad ogni intervista ripeteva di essere stata ingannata da Bertolucci. «Quella scena non volevo farla e mi sono sentita quasi violentata. Sì, le mie lacrime erano vere», dichiarò più volte. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino