Torino Film Festival, il thriller d'esordio di Andrea De Sica

Torino Film Festival, il thriller d'esordio di Andrea De Sica
Un film in concorso quasi completamente al maschile, il thriller d'esordio I figli della notte del figlio d'arte Andrea De Sica, e tutto intorno un festival che declina...

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Un film in concorso quasi completamente al maschile, il thriller d'esordio I figli della notte del figlio d'arte Andrea De Sica, e tutto intorno un festival che declina l'Italia soprattutto al femminile. Al Torino Film Festival la giornata di oggi è stata infatti aperta dalle staffette partigiane di Nome di battaglia Donna, di Andrea Segre, documentario sulle donne che hanno partecipato alla resistenza in Piemonte: "Un film di fronte al quale non potevo tirarmi indietro - ha detto il regista - perché come ebreo ho un debito di riconoscenza nei loro confronti. Era un obbligo morale realizzare questo film".


Qualche ora dopo, dopo la presentazione del film di De Sica ("Non è un film generazionale, non è un film horror, è un genere a metà fra i due", ha spiegato il regista), un pezzo di Italia spunta nel film La Mecanique de l'Ombre di Thomas Kruithof, con Alba Rohrwacher tra le protagoniste del thriller in concorso: l'attrice riceverà stasera il premio Cabiria, riconoscimento istituito dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e assegnato annualmente a un artista che si sia particolarmente distinto nel corso dell'anno. Per la cena di gala un menu di carne e specialità locali, proposto dagli chef stellati Gian Piero Vivalda, Maurilio Garola, Giuseppe Ricchebuono e Davide Palluda.

E in serata, ad accompagnare il documentario di Steve Della Casa sui musicarelli Nessuno ci può giudicare, è arrivata anche Rita Pavone: "Ho nostalgia dell'Italia degli anni '60 - ha detto la cantante - per la voglia di vivere che avevano i ragazzi di allora e per un paese che aveva ancora degli ideali, e che non rincorreva soltanto il denaro. I cantanti di oggi? Sono bravi. Ma bisognerebbe farli soffrire un po'di più: il talent è una bella vetrina ma non basta. Quando li metti davanti al pubblico vero, vanno nel panico se non hanno il camerino".

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Il Gazzettino