VENEZIA - La magia del cinema affascina i giovani. Giovanni Stigliano Messuti, studente 18enne della II D al Franchetti di Mestre sarà giurato al Leoncino d'oro in occasione...
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Promosso da Agiscuola, è un'iniziativa rivolta agli studenti delle scuole superiori che abbiano compiuto 18 anni. Selezionati negli istituti che aderiscono all'iniziativa, i giovani hanno la possibilità di partecipare al «Premio David Giovani». Come giurati, chiamati a vedere i film italiani scelti dall'Ente David di Donatello e a votarne il migliore, e come partecipanti al contestuale concorso attraverso la recensione di uno dei film visionati. I vincitori di ogni regione, scelti da un'apposita commissione, hanno la possibilità di assistere, in qualità di giurati, alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per l'assegnazione del «Leoncino d'oro». Alessandra Artusi, vice Preside del Franchetti e la prof.ssa Sandra Cocchi del Bruno, erano rimaste stupite che a proprio a Venezia, sede della Mostra del Cinema, nessuna scuola avesse mai partecipato al «David Giovani».
Hanno contattato Agiscuola Tre Venezie di Padova, e si sono fatte promotrici di un loro progetto, che prevedeva di assistere gratuitamente alla proiezione di 20-30 film italiani in concorso per il Premio all'IMG Candiani. Hanno aderito una trentina di studenti del 4° e 5° anno di entrambe le sedi dell'Istituto, che si sono poi cimentati nella scrittura creativa di un elaborato su una pellicola. Grazie alla collaborazione con il Cinit - Cineforum Italiano, gli studenti hanno pubblicato le proprie recensioni sulla testata on line www.nonsolocinema.com. Non solo, hanno anche seguito un corso di introduzione al linguaggio cinematografico tenuto dal critico Massimo Tria, assistendo presso l'Img Cinemas ad alcuni film della rassegna Img Cult, e delle lezioni con alcuni professionisti della «settima arte».
«L'intento del progetto è affinare le competenze espressive di conoscenza del cinema e di lettura dell'immagine. Un completamento dell'offerta formativa della scuola, anche nel suo aspetto professionalizzante» afferma la prof.ssa Artusi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino