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Nomadland è proiettato in il pole position nella corsa agli Oscar 2021. Il social drama Leone d'Oro ha già conquistato un weekend di premi con le vittorie del Dga Award, premio assegnato Directors Guild of America, per la miglior regia a Chloé Zhao (seconda donna a ottenere il riconoscimento, dopo Kathryn Bigelow 11 anni fa) e i quattro riconoscimenti ai Bafta (Miglior film, regia, attrice protagonista a Frances McDormand e miglior fotografia per Joshua James Richards). Il film (che in Italia arriverà prossimamente al cinema, salvo disponibilità delle sale, e dal 30 aprile su Star all'interno di Disney+), al momento sembra nettamente favorito rispetto a Mank di David Fincher che, pur avendo ricevuto dieci nomination agli Academy Awards, ha raccolto meno del previsto (soprattutto premi "tecnici") nei diversi riconoscimenti cinematografici della stagione.
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La trama
Il racconto di Nomadland ruota intorno alla scelta di Fern (McDormand), che dopo essere rimasta vedova decide di vivere da "workcamper", quei lavoratori anziani, vittime della crisi economica che si spostano per le strade Usa come nuovi nomadi in cerca di lavori stagionali.
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Un'ennesima conferma del favore intorno a Nomandland, che dall'inizio del suo percorso a Toronto e Venezia, con la vittoria del Leone d'oro, ha raccolto decine di riconoscimenti, fra quali due Golden Globe come miglior film drammatico e per la regia e di quattro Critics Choice Awards (miglior film, sceneggiatura, fotografia e regia). Per quanto vada ricordato, come curiosità, che negli ultimi sei anni il vincitore del Bafta come miglior film non abbia poi conquistato anche l'Oscar. Una consuetudine che il film di Chloé Zhao potrebbe infrangere. Per la cineasta, oltre alle vittorie, nelle ultime settimane non sono mancate le polemiche, legate principalmente alla "censura" sui contenuti online del suo film scattata in Cina, dopo il riemergere di un'intervista del 2013 della cineasta con Filmmaker Magazine, nella quale si riferiva alla Cina come ad un posto «dove ci sono bugie ovunque».
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Il trionfo di Chloé Zhao ai British Academy of Film and Television Arts Awards è arrivato in un'edizione del riconoscimento in cui i problemi di organizzazione dovuti alla pandemia sono stati risolti con una cerimonia virtuale che ha vinto i presentatori dei premi in presenza (Hugh Grant, Tom Hiddleston, Priyanka Chopra, Chiwetel Ejiofor, Cynthia Erivo, Felicity Jones, Gugu Mbatha-Raw, James McAvoy, David Oyelowo, Pedro Pascal, Jonathan Pryce) e i candidati in streaming. Fra i momenti clou l'omaggio al principe Filippo, scomparso venerdì. Un lutto che ha portato anche il nipote William, del quale era previsto un intervento durante la premiazione, a dare forfait.
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