Scoppia il caso politico, il "grillino" Riondino: «Salvini alla Biennale? Io lo eviterei»

Michele Riondino e Matteo Salvini
LIDO DI VENEZIA - Scoppia il caso politico alla Mostra del cinema di Venezia. Alla vigilia dell'inaugurazione il "madrino" Michele Riondino, che stasera...

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LIDO DI VENEZIA - Scoppia il caso politico alla Mostra del cinema di Venezia. Alla vigilia dell'inaugurazione il "madrino" Michele Riondino, che stasera condurrà la cerimonia di apertura del festival, prende le distanze da Matteo Salvini. «Cosa avrei detto al ministro dell'Interno se l'avessi incrociato al Palazzo del cinema? Avrei molto volentieri evitato di incontrarlo. Salvini non mi rappresenta e non rappresenta la gran parte degli italiani che non l’hanno votato. Lo dico anche da personaggio pubblico che ha sostenuto la campagna elettorale del M5s che era indirizzata su certi temi». L'attore, chiamato dalla Biennale a ricoprire il ruolo che l'anno scorso fu di Alessandro Borghi (interrompendo la lunga tradizione delle "madrine") rispondendo a una domanda del Gazzettino ha detto che il M5s non ha "ancora" tradito i temi per i quali è stato votato: «Ma ce la stanno mettendo tutta per farci perdere quel briciolo di speranza che ci era rimasta». 

 

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