War, la guerra grottesca spara a salve In famiglia o fuori: l'orrore che si porta dentro

War, la guerra grottesca spara a salve In famiglia o fuori: l'orrore che si porta dentro
Un episodio di violenza giovanile tra italiani e spagnoli produce un’escalation militare tra i due Paesi, coinvolgendo...

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Un episodio di violenza giovanile tra italiani e spagnoli produce un’escalation militare tra i due Paesi, coinvolgendo anche la Francia. In mezzo ci stanno le storie di Tom (Edoardo Leo), laureato costretto a fare il vongolaro, e Lea, figlia di un ex generale dell’Aeronautica. “War” è una commedia grottesca, incline alla fantapolitica, alla quale Zanasi fatica a trovare un giusto equilibrio, senza possedere un sarcasmo che si faccia carico anche di decifrare un mondo rabbioso e collerico limitandosi a una rappresentazione piuttosto sterile, un po’ come accadeva a “Siccità”, con qualche personaggio schizzato, come quello parodistico di Battiston. Evidenti i richiami alla crisi russo-ucraina (ma il film è antecedente). Resta un film almeno singolare.  Voto: 5.

BATACLAN: CIÒ CHE RIMANE - Ramón e Céline sono due ragazzi come tanti che una sera del novembre 2015 decisero di andare al Bataclan di Parigi per un concerto, finendo nell’incubo di un attentato terrificante. Il regista spagnolo Locuesta entra nella carne e nello spirito di quella tragedia collettiva, vissuta nel film con saettanti flashback, per mostrare gli effetti devastanti causati anche ai sopravvissuti. “Un anno, una notte” è il racconto straziante di come la vita dei singoli e della società occidentale siano cambiati radicalmente, provocando una rilettura di sé e del rapporto con gli altri, ora senza sicurezze. Non sempre a fuoco, rischia di disperdersi anche per la lunghezza, ma ha momenti toccanti, come il pulviscolo dei cadaveri rilasciato dal vapore. Voto: 7.

UN PADRE, UN FIGLIO E L'ORRORE - Dopo aver firmato, con Roberto De Feo, l’interessante horror “A classic horror story”, ora Paolo Strippoli si conferma, pur in versione single, con il successivo “Piove”, dove Roma (ancora, dopo “Siccità”) diventa, nei giorni di pioggia, teatro di incubo e terrore, per chi respira un vapore sconosciuto che riempie l’aria. Aperto da una carezza di Endrigo e della sua Aria di neve, è la storia di Enrico, del rapporto conflittuale con il padre e dei fantasmi, sensi di colpa che distruggono la sua famiglia. Frontale e disturbante (per questo esageratamente vietato, con polemiche, ai minori di 18), l’orrore ha radici quotidiane e di inaudita sofferenza. Voto: 6,5.

 

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Il Gazzettino