Venezia 77. Ecco la Settimana della Critica: urgenze politiche, guerre e lotte urbane

Venezia 77. Ecco la Settimana della Critica: urgenze politiche, guerre e lotte urbane
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Si comincia come ogni anno dalla Settimana della Critica, domani sarà poi la volta delle Giornate degli Autori (le due sezioni collaterali e indipendenti), per finire il 28 luglio con la presentazione del programma ufficiale della Mostra, con le sue sezioni importanti: Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti eccetera.
La Sic ha raggiunto il suo 35º anno di attività, sempre alla ricerca di nuovi talenti e registi emergenti, dedicandosi esclusivamente alle opere prime: da qui hanno iniziato la propria carriera molti degli attuali autori affermati. È un luogo di ricerca, di scoperta, come dice il delegato Giona A. Nazzaro, del Sindacato Critici Cinematografici, che con la sua commissione (Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero) ha selezionato un numero enorme di film (475), giungendo a sceglierne 9, di cui 7 in Concorso: «Sarà un’edizione popolare, con una corposa presenza di film italiani (3 su 9, di cui 2 fuori concorso), di cineaste (anche qui 3), e uno sguardo dritto a pubblico», spiega Nazzaro.
Che di film italiani ce ne potesse essere più di uno, vista anche l’annata particolare di confini obbligatori, era abbastanza logico, ma certo la presenza è dovuta a una vera e propria scelta, non un accomodamento. Ancora Nazzaro: «È un cinema italiano interfacciato con le problematiche e i linguaggi del presente, film politici che si immaginano altri mondi a fianco del nostro o ferite storiche come l’odio antisemita. E infine ci riporta dentro l’universo di casa Rossellini, con l’influenza eterna di Roberto».
Tra i film presentati ieri, in Concorso ecco dunque “Non odiare” di Mauro Mancini, girato a Trieste, che affronta il tema dell’antisemitismo, dove un chirurgo ebreo  entra in un vortice morale, tra etica professionale e tragedia storica. Con Alessandro Gassmann e Sara Saraiocco. Apertura e chiusura della sezione, fuori concorso, affidate agli altri due titoli italiani selezionati. Apre “The book of vision” di Carlo Hintermann, tra passato e presente per un melodramma sontuoso, che in chiave onirica specchia continuamente realtà diverse. Prodotto da Terrence Malick. Chiude “The Rossellinis” di Alessandro Rossellini, storia di una famiglia e storia del cinema raccontata dal nipote del grande Roberto.

Dall’estero gli altri 6 film in gara. Dalla Turchia arriva “Ghosts” di Azra Deniz Okyay, energia pura di donne in Paese che lotta per un presente più civile; dal Messico il teorico “50 or two whales meet at the beah” di Jorge Cuchí, film nichilista che esplora l’universo di due ragazzi catturati da un tragico gioco; dall’Ucraina “Bad roads” di Natalya Vorozhbyt e dalla Lituania “The flood won’t come” ci portano dentro la guerra in modo feroce e crudele, scompaginate da visioni surreali; dalla Danimarca ecco “Shorta” di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid, un action che sembra girato in questi giorni per le strade americane, dove esplode la questione razziale; e infine dagli Usa “Topside” di Celine Held e Logan George narra storie di homeless in lotta per la sopravvivenza. Una visione del mondo a 360 gradi, tra urgenze politiche della contemporaneità e i vari linguaggi che il cinema offre.

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Il Gazzettino