Tutti i no a questa riforma costituzionale (e all'Italicum)

Tutti i no a questa riforma costituzionale (e all'Italicum)
I cittadini avranno sempre meno voce, con un Parlamento di "nominati", il potere concentrato in poche, pochissime mani, le minoranze umiliate.  ...

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I cittadini avranno sempre meno voce, con un Parlamento di "nominati", il potere concentrato in poche, pochissime mani, le minoranze umiliate. 


E' questo lo scenario, davvero poco entusiasmante, che si profila dalla combinata applicazione della nuova Costituzione, appena riformata a suon di voti di maggioranza da Renzi & C, e alla nuova legge elettorale, meglio conosciuta come "Italicum".

A pensarla così sono quasi tutti i principali costituzionalisti, preoccupati non tanto dall'abolizione del bicameralismo perfetto (sulla quale l'accordo è quasi totale), quanto sul fatto che il nuovo Senato "delle Regioni" sarà costituito da componenti designati dai partiti (tra gli eletti nei Consigli regionali): per quale motivo, invece, non farli eleggere (su base regionale) direttamente dai cittadini?

Ciò si aggiunge al fatto che gran parte della Camera, grazie all'Italicum, risulterà di fatto "nominata" dai partiti, grazie ai capolista bloccati nei cento collegi, e alla possibilità di candidature plurime, che consentirà ai capolista eletti in vari collegi di lasciare il posto ai loro fedelissimi. Per non parlare del premio di maggioranza previsto dall'Italicum che, di fatto, potrebbe consentire ad una lista di ottenere la maggioranza assoluta (e dunque il potere incontrastato, comprese le nomine di gran parte dei rappresentanti negli organismi di garanzia) conquistando al primo turno appena il 20 per cento delle preferenze (o poco più) e con quelle passare poi al ballottaggio assicurandosi il premio di maggioranza. Dunque una minoranza potrebbe avere il potere incontrastato. 

Queste riforme nascono dalla dichiarata volontà di garantire una maggiore governabilità, procedure più rapide, leggi da approvare con meno intoppi. Ma una democrazia è anche, e soprattutto, confronto, dibattito, mediazione e compromesso tra interessi diversi, spesso contrapposti. Limitarli eccessivamente, in nome dell'uomo forte, solo al comando, è un grosso rischio, a fronte di benefici non sicuri. La storia del Novecento ci ricorda cosa può accadere.


Per capirne di più, e sapersi orientare al referendum che si svolgerà in autunno, ecco un intervento di una delle più stimate costituzionaliste italiane, la professoressa padovana Lorenza Carlassare


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Il Gazzettino