Stiamo vivendo una fase storica davvero singolare: da un lato la maleducazione è imperante e le regole esistenti vengono violate a più non posso; dall'altro...
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Contro rumori molesti, violazioni del codice della strada, ebbrezza alcolica, ad esempio, la sollevazione è unanime; le pressioni al legislatore per la tolleranza zero idem. Ma poi tutti a sfrecciare in auto oltre ai limiti, a parcheggiare sui marciapiedi e, non appena arriva la multa a protestare e a presentare ricorso fino in Cassazione e alla Corte europea dei diritti dell'uomo, se possibile.
La legge che prevedeva il sequestro obbligatorio dell'auto in caso di guida in stato di ebbrezza funzionava alla grande come monito e prevenzione e consentiva pure di far incassare allo Stato somme ingenti: è stata subito modificata. Così come è prevedibile accada per il nuovo (inutile) reato di "omicidio stradale", non appena a provocare un grave incidente sarà non un "foresto" brutto e cattivo, ma il figlio di un notabile nostrano (per il quale il perdono è d'obbligo, poareto...)
Tutti a protestare per il rumore del locale sotto casa (spesso a ragione, come negarlo) e quando quel locale viene fatto chiudere, tutti a gridare che la città è vuota, in preda alla malavita, agli spacciatori. Tutti pronti a reclamare il diritto alla propria tranquillità, e poi tutti a far squillare senza tregua il cellulare in treno, in bus e per la strada, con suonerie a volume massimo; tutti ad urlare per ore al telefonino fregandosene delle altre persone a pochi metri da loro.
Quando la finiremo di chiedere nuove regole, divieti e sanzioni inutili e ciascuno di noi proverà a sforzarsi di rispettare quelli che ci sono. E con loro a rispettare il prossimo?
Il Gazzettino