C'è troppa voglia di Far West

C'è troppa voglia di Far West
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C’è tanta voglia di Far West. Lo si capisce leggendo i commenti alla notizia della condanna del tabaccaio di Civè di Correzzola, che il gip di Padova ha ritenuto responsabile di eccesso di legittima difesa per aver sparato e ucciso un ladro scoperto all’interno della tabaccheria.

Tutti contro il giudice che ha condannato il tabaccaio "buono", impegnato a difendere la sua proprietà; innumerevoli offese e volgarità; nessuno che abbia letto le carte dell'inchiesta e studiato il processo, dal quale emerge chiaramente che il ladro stava scappando ed è stato colpito alle spalle: non era armato e non stava minacciando il tabaccaio.
La differenza tra civiltà e barbarie sta nelle regole che una comunità si impone e ha l’obbligo di far rispettare: regole uguali per tutti; diritti che valgono anche per coloro i quali in apparenza stanno dalla parte dei "cattivi". In assenza di regole, ciascuno sarebbe autorizzato a farsi giustizia da sè, senza limiti né controlli. Anche le forze dell'ordine potrebbero esorbitare il proprio ruolo (così come pare sia accaduto in Egitto, ai danni del povero Giulio Regeni, torturato perché ritenuto un spia).
La violenza di fronte alla quale oggi ciascuno di noi giustamente inorridisce (la violenza dei detenuti picchiati, così come quella delle decapitazioni dell'Isis), può trovare un freno soltanto grazie ad un solido Stato di diritto, capace di assicurare diritti e dignità anche a chi è accusato di aver commesso il peggior reato. Anche ad un ladro ucciso alle spalle, mentre scappava.

Su questi temi è giusto confrontarsi e discutere, ma le minacce, le violenze verbali che hanno accompagnato la sentenza di Padova non sono giustificabili, neppure al bar. Tanto meno da rappresentanti politici e delle istituzioni che dovrebbero sapere come funzionano le regole, le leggi dello Stato (visto che le hanno votate e approvate, almeno in parte) e se non le condividono più hanno la possibilità, a differenza dei semplici cittadini, di proporne la modifica. Ma devono farlo nelle sedi oppurtune, nel Parlamento, motivando il loro pensiero, non limitandosi ad urlare "istigando" il popolo al Far West. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino